Alcune classi delle scuole elementari e secondarie ricominciano le attività didattiche in Belgio. Massimo 10 bambini per classe, con mascherine e mani sempre pulte. Nessuna parvenza di normalità
In Belgio riaprono le scuole ma non tutte e non per tutti gli allievi. Il paese ha scelto infatti una riapertura graduale che riguarda solo tre fasce di età della scuola elementare e secondaria. Nella regione francofona della Vallonia che comprende anche Bruxelles, solo 120.000 dei 900.000 alunni sono tornati tra i banchi.
Gli alunni sono divisi in gruppi di 10, ogni allievo deve disporre di 4 metri quadrati di spazio di distanza da un altro.
Per evitare affollamento al cancello, gli allievi entrano in orari scaglionati. Euronews è entrata nell'istituto Sinelijn del quartiere Woluwe Saint Lambert di Bruxelles dove lunedì 18 maggio solo 40 dei 625 alunni si sono seduti di nuovo ai loro banchi.
"La prima cosa che vogliamo fare con i nostri studenti è ascoltarli per fargli esternare le loro emozioni, su come hanno vissuto questi due mesi in isolamento - spiega Dominique Paquot, dirigente scolastico della scuola Singelijn -. Dobbiamo abituarli a vedere la scuola con un nuovo sguardo, è importante che riprendano a socializzare con i loro compagni anche se non possono giocare come prima. Quanto al programma - aggiunge - andremo un pochino avanti, ma non molto per non sovraccaricarli."
Per riaprire le porte, le scuole devono soddisfare molti criteri, ben 150, elencati dal ministero dell'Istruzione che non si è risparmiato in dettagli. Tra i più ovvi c'è l'utilizzo obbligatorio delle mascherine, che le scuole stesse devono essere in grado di fornire, la riduzione di orario delle lezioni, la messa a disposizione di un lavabo per lavare le mani in ogni classe o del gel igienizzante. Da rilevare anche i nuovi cestini per la spazzatura che non devono avere coperchi da aprire manualmente, da prediligere è quindi l'apertura a pedale.
"All'inizio, la preoccupazione principale dei genitori era legata alla sicurezza della salute e come garantire le condizioni igieniche adeguate per riaprire gli istituti - racconta Joëlle Lacroix dell'associazione dei genitori FAPEO - ma poi dopo una grande campagna di informazione preparatoria alla riapertura abbiamo visto che la questione salute è ormai superata e i genitori ora sono piuttosto preoccupati sulla didattica e le valutazioni in vista della fine dell'anno scolastico."
Ma per ora il ministero dell'Istruzione punta più sul beneficio psicologico che didattico degli alunni che riprendono la propria routine.