Autostrade a pezzi: si allarga lo scandalo delle infrastrutture italiane dal crollo del Morandi

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Di Monica Pinna
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I cittadini denunciano lo stato di infrastrutture come i viadotti Tecci e Bisagno, con il timore di una tragedia analoga al crollo del Morandi e tanta rabbia per le concessioni capestro; viaggio in Liguria, la regione con più ponti e gallerie

Passereste su un viadotto a rischio crollo? In Italia gli automobilisti lo hanno fatto per anni senza sapere. Ora sono piú consapevoli dello stato delle infrastrutture, ma le loro mani sono legate.

Sono una ventina i ponti autostradali grandi malati d'Italia e finiti sotto inchiesta. Ci sono anche 200 gallerie che non rispettano gli standard europei e quasi un migliaio di viadotti di cui non si sa con certezza chi sia il proprietario e che per anni non sono stati monitorati.

La Liguria è la regione con più ponti e tunnel del Paese

Luca Ternavasio è il fondatore di Autostrade Chiare, un comitato di cittadini che in due mesi ha raccolto oltre 60 mila aderenti. Chiedono sicurezza e giustizia. Con Luca abbiamo percorso le autostrade liguri e ci ha raccontato di un incubo: “Un anno e mezzo fa è caduto un viadotto dove sono morte 43 persone e negli ultimi due mesi sono cadute due tonnellate e mezzo di galleria. Mettersi in viaggio in Liguria significa ogni giorno rischiare qualcosa.”

Negli ultimi due mesi sono cadute due tonnellate e mezzo di galleria, mettersi in viaggio in Liguria significa ogni giorno rischiare qualcosa.”
Luca Ternavasio
Fondatore 'Autostrade chiare'

Il viadotto Tecci

Prima tappa del viaggio in Liguria è il viadotto Tecci, tra i più malconci. Paolo Forzano è l’ingegnere strutturista che per primo suonò il campanello d’allarme sulle condizioni dei viadotti nel savonese.

“Il risparmio sulla manutenzione di questa strada risale a decenni fa - spiega Forzano - Da quando è stata costruita, di manutenzione ne è stata fatta poca. Delle volte è bene verificare con dati tecnici alla mano se la situazione è sicura”.

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Viadotto TecciMonica Pinna

Il viadotto Bisagno

Ma lo spettro del Morandi è sotto il viadotto Bisagno, a Genova, che tormenta non solo gli automobilisti, ma anche chi sotto al ponte ha la casa. Il panorama dalle finestre delle abitazioni ricorda incredibilmente quello sotto il ponte Morandi.

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Viadotto BisagnoMonica Pinna

Il Bisagno ufficialmente non ha criticità strutturali, ma sta per essere sottoposto a tre anni e mezzo di ristrutturazione. Chiara Ottonello vive sotto al Bisagno da dodici anni, e da quando è caduto il Morandi sogna di andarsene.

"La palazzina esiste dal 1925 - racconta Ottonello - e il ponte è stato inaugurato nel 1967. Questo ponte ci si sta sbriciolando sulla testa e ormai abbiamo molta paura di vivere qui sotto. Abbiamo raccolto i pezzi che sono caduti dal ponte. Sono caduti sopra le nostre case, sulle strade, nei giardini, negli orti, dove dovremmo vivere tranquilli e in sicurezza. Questo è solo un frammento di una grondaia lunga tre metri che è caduta sulla fermata dell’autobus. Questo è un bullone dei giunti autostradali, ha anche il codice che lo identifica. È il terzo bullone che troviamo”.

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Luca Ternavasio ricorda che: “Anche del ponte Morandi si pensava fosse tutto a posto e poi è crollato. Ci sono ponti che hanno sintomi molto simili a quelli del Ponte Morandi, quindi noi non crediamo più assolutamente a quello che dice il concessionario”.

Ponte Morandi, indagine sui controlli

Le indagini in corso hanno scoperto che il principale concessionario Autostrade per l’Italia, che gestiva la tratta del ponte crollato, non solo aveva risparmiato sui costi di manutenzione per anni, ma aveva anche mentito sulla condizione dei ponti.

Ivan Bixio, colonnello della Guardia di Finanza, è uno dei responsabili delle indagini a Genova. Spiega che: “Partendo dal Morandi, e quindi da come venivano effettuati i controlli e le verifiche, sono emerse su altri viadotti forme di falsificazione di queste attività di controllo. Alcune ispezioni venivano effettuate parzialmente, in altre venivano materialmente falsificati degli atti. Queste attività sono sia antecedenti al crollo del ponte Morandi, sia successive”.

I magistrati hanno scoperto che Autostrade per l’Italia affidava le verifiche sulla sua rete a una società di fatto subordinata. Quindi l’intero sistema si controllava da solo, né a vantaggio degli utenti, né dello Stato.

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Ivan Bixio - Colonnello Guardia di FinanzaMonica Pinna

Il governo ha in totale 25 contratti di concessione a pedaggio, una delle realtà più complesse in Europa. Autostrade per l’Italia è la prima concessionaria privata con oltre tre mila chilometri di autostrade. È controllata da Atlantia, della famiglia Benetton, che come altri concessionari, negli anni ha finanziato partiti di ogni colore politico.

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Rete autostradale italianaMonica Pinna
Il ponte Bisagno ci si sta sbriciolando sulla testa e ormai abbiamo molta paura di vivere qui sotto
Chiara Ottonello
Residente in una casa sotto il viadotto Bisagno

“Il governo non ha fatto assolutamente il suo lavoro, a partire dalla concessione che ha firmato - commenta Luca Ternavasio - C’è una concessione che dice testualmente che anche in caso di totale negligenza o insolvenza da parte del concessionario, noi, inteso il governo, siamo tenuti a dare i mancati guadagni fino alla fine della concessione. Quindi è come se avesse firmato un assegno circolare del valore di una ventina di miliardi di euro a una società privata che gestisce un bene pubblico. E questo è un contratto che nessuno firmerebbe mai”.

L'Italia nel mirino di Bruxelles per le concessioni troppo vantaggiose

L’Italia è finita più volte nel mirino di Bruxelles per aver prorogato le concessioni anche di oltre vent’anni senza gare d’appalto e a condizioni troppo vantaggiose per le concessionarie.

Dopo il crollo del Morandi il ministero delle infrastrutture ha creato un’Agenzia di controllo, l’Ansfisa, che non è ancora operativa e ha inviato un “super ispettore” per verificare l’effettivo stato dei ponti e delle gallerie a rischio.

Felice Morisco della direzione generale vigilanza concessioni autostradali ci spiega che “Le attività di controllo per disposizione normativa spettano direttamente al concessionario autostradale. Il numero di tecnici del ministero è un numero molto limitato nella consapevolezza che non si dovesse fare questo tipo di attività specifica. I controlli che sono in corso infatti si qualificano a controlli di natura straordinaria”.

Il rebus della revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia

Autostrade per l'Italia sta pagando i costi per la relizzazione del nuovo ponte per Genova annunciato un piano di investimenti pari a quasi il triplo per i prossimi quattro anni. Mentre il Ministero sta valutando una possibile revoca della Concessione, il primo operatore privato italiano ha aperto un centinaio di cantieri in Liguria con un pool di società esterne. I lavori delle gallerie sono iniziati un mese fa.

Monica Pinna
Nuovo ponte per GenovaMonica Pinna

Alessandro Damiani, direttore tecnico di Lombardi Ingegneria stima che "nell’arco di tre, quattro, cinque mesi, verranno ispezionate tutte queste gallerie, sia quelle realizzate dal 1930 al 1979 e non impermeabilizzate, sia quelle dal 1980 fino ai giorni nostri”.

Mentre i lavori continuano sulle autostrade, chi le usa si pone domande su quello che vede. Con l'incubo di incidenti mortali, ancora possibili, alla prossima galleria.

Per saperne di più

Il crollo del ponte Morandi del 14 agosto del 2018 ha provocato 43 vittime. Le indagini hanno progressivamente permesso di mettere in relazione una serie di incidenti fino a quel momento passati in sordina:

  • Nel 2016 un cavalcavia vicino a Milano cede sotto il peso di un tir. Un morto.
  • Nel 2017 cade un ponte vicino ad Ancona. Due morti. E anche dopo il Morandi, in Liguria viene giù un altro ponte, complice una frana, sulla A6.
  • L’ultimo incidente, a dicembre 2019 sulla A26, vicino a Genova. Si stacca parte della volta della galleria Bertè. Niente vittime, ma è un caso.

Leggi: Crollo del ponte Morandi, breve cronologia

Vedi: Il ponte Morandi poche ore dopo il crollo

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