Secondo Hiltermann dell'International crisis group gli europei non si metteranno mai contro gli Stati Uniti, neanche per salvare l'accordo sul nucleare
Accordo o non accordo? La diplomazia iraniana si trova in un limbo e l'accordo nucleare sembra dato per spacciato I garanti europei dell'accordo, Francia, Germania e Regno Unito, hanno innescato un meccanismo di contestazione dell'accordo come ultimo rimedio per salvarlo.
Quello che fu definito nel 2015 come uno dei più grandi successi diplomatici dei nostri tempi, oggi divide i suoi stessi firmatari.
C'è una via d'uscita da questo ingorgo diplomatico? risponde Joost Hiltermann, dell' International Crisis Group.
"L'unica cosa che gli europei chiedono agli iraniani è rispettare l'accordo nucleare. Ma ciò che gli iraniani chiedono agli europei è un segnale forte. Si chiedono: perchè non rispettate l'accordo fornendo assistenza economica? Farlo significherebbe in qualche modo mettersi contro gli americani. Solo allora gli iraniani saranno disposti a tornare sui loro passi".
Finora gli europei sono stati riluttanti a sfidare l'imprevedibile Trump sull'Iran e probabilmente non lo faranno mai. Ma neanche la collaborazione Mosca e Pechino è un gioco da ragazzi.
"Trovo difficile credere che gli europei farebbero un accordo con l'Iran insieme alla Russia e alla Cina, in opposizione agli Stati Uniti. Ciò rischierebbe di violare l'alleanza transatlantica. Gli europei tra Iran e Stati Uniti sceglieranno sempre gli Stati Uniti anche con Trump alla Casa Bianca. E' una relazione di lunga data che ha portato la pace nel continente per 70 anni. Non verrà fatta a pezzi per un accordo nucleare molto importante che si spera fermi la proliferazione in Medio Oriente".
La palla è in mano agli iraniani adesso. Teheran, sotto pressione a livello nazionale e internazionale, è sulla difensiva.
La grande incognita è se i mullah sceglieranno la riconciliazione o lo scontro.