Disaccordo sulla possibilità di ricorrere ala Corte di giustizia europea per i residenti Ue nel Regno Unito
Bruxelles ha accolto con scetticismo le promesse di Theresa May sui cittadini europei residenti nel Regno Unito. I 27 chiedono che gli espatriati possano far valere i propri diritti attraverso la Corte di giustizia europea.
“Nessun paese terzo al mondo è sotto la giurisdizione della Corte di giustizia europea – è la risposta del sottosegretario britannico alla Brexit Robin Walker -. Ma dobbiamo essere chiari: sulla questione dei cittadini noi offriamo l’uguaglianza di fronte alla legge, la legge britannica sul lato britannico e la legge dell’Unione sull’altro lato, garantita dal diritto internazionale. Penso che sia nell’interesse di entrambe le parti garantire questa protezione, e che i tribunali britannici abbiano un’ottima reputazione internazionale”.
We want all EU citizens here lawfully to have the opportunity to regularise their status to remain in the country https://t.co/AxdOO3Pbdhpic.twitter.com/KFRwPCxK9Z
— Exiting the EU Dept (@DExEUgov) 26 giugno 2017
Ora la proposta del governo britannico passa al vaglio dell’esecutivo europeo. Una proposta di 20 pagine e 59 punti specifici, ha precisato il portavoce della Commissione Margaritis Schinas, che ha spiegato: “Per noi ogni riga, ogni punto conta, e va analizzato. La Commissione sta quindi analizzando la proposta e lo stiamo facendo perché parliamo della vita di più di tre milioni di cittadini europei”.
Al termine della valutazione il capo negoziatore per la Brexit Michel Barnier aggiornerà il collegio dei commissari, il 12 luglio, prima del nuovo round negoziale con il Regno Unito, il 17.