Oltre ai liberali, anche i partiti euroscettici pesano sull'ago della bilancia.
Cresce la suspense alla vigilia delle elezioni al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo, l’ultima per il Martin Schultz, presidente uscente. Martedi gli eurodeputati sceglieranno il suo successore tra i sette candidati in lizza. Tra i favoriti i due italiani a capo dei maggiori gruppi politici, Gianni Pittella per i social democratici ed Antonio Tajani per il centro destra.
Ma assicurarsi la vittoria non sarà facile: Doru Frantescu, direttore di Vote watch Europe, sostiene che nessuno dei due gruppi potrà farcela senza l’appoggio di altre forze parlamentari. “I liberali hanno un peso importante nel determinare il risultato delle elezioni, ma anche i piccoli partiti pesano sull’ago della bilancia. Ad esempio, gli euroscettici a sinistra e gli euroscettici a destra, il cui voto può fare la differenza. Si tratta di un testa a testa e se non c‘è alcun accordo tra i due gruppi, i candidati dovranno cercare appoggio da questi elettori per ottenere la maggioranza, il che è molto complicato “.
Come voteranno questi partiti minori è ancora un mistero. Per ottenere la carica presidenziale è necessario ricevere la maggioranza assoluta dei voti, espressi a scrutinio segreto. Il primo martedi mattina alle nove, ma se tale maggioranza non dovesse essere raggiunta dopo tre scrutini, le votazioni potrebbero andare avanti fino ad un quarto round tra i due candidati che hanno ottenuto il numero maggiore di voti al terzo scrutinio.