Centrale gruviera? Fukushima europea? Beznau, la centrale di dubbi e polemiche

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È in Svizzera il più vecchio impianto del mondo. E dallo scorso anno, una serie di 'imperfezioni' è stata rivenuta sulla cappa pressurizzata di un reattore

Attaccare una centrale nucleare nel cuore dell’Europa? È possibile. Dopo l’11 settembre, per denunciare il rischio, Leo Scherer ha guidato una squadra di Greenpeace in un’azione dimostrativa a ridosso del più vetusto impianto al mondo, quello svizzero di Beznau.

Il risultato è stato un inasprimento delle misure di sicurezza, ma Leo ha oggi un altro timore, condiviso dal suo amico Heini Glauser: quello delle inondazioni. La centrale sorge infatti su un’isola in mezzo al fiume Aar. L’ispettorato svizzero della sicurezza nucleare esclude ogni rischio, ma Leo e il suo amico ne contestano le conclusioni.

Beznau e il rischio inondazione: una Fukushima nel cuore d’Europa?

Heini ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dal Ministero dell’ambiente svizzero e, in veste di architetto, si è molto interessato alle questioni dell’idrodinamica. “La centrale potrebbe essere inondata in qualsiasi momento – dice -. Il rapporto su cui si basano contiene cifre del tutto sballate. Il livello dell’Aar rischia di salire di diversi metri. Uno scenario del tutto simile a quello di Fukushima”. Citando un rapporto di esperti indipendenti a cui si è rivolto, Heini contesta le stime ufficiali sugli effetti collaterali di una possibile esondazione. “Le autorità dicono che il livello dell’acqua può salire di 37 centimetri – dice – ma è un’assurdità! Bastano delle piogge perché arrivi a un metro. Sostengono poi che la velocità raggiungerebbe al massimo 6 metri al secondo. Esperti indipendenti mi hanno invece detto che può arrivare fino a 10 metri al secondo”.

Con Heini e Leo andiamo a Brugg, un villaggio a 10 chilometri dalla centrale di Beznau. È qui che scendiamo sulle rive del fiume, per osservare il livello raggiunto dalle piene del passato. “Da qui si possono vedere i segni lasciati dalla piena del 2007 – ci mostra, dal ponte del villaggio -. Nel 1852 il livello dell’acqua è salito fino a due metri e mezzo più su, mentre nel 1480 e nel 1570 è arrivato a inondare parte della città. Se la stessa situazione si ripetesse oggi, per la centrale di Beznau sarebbe una catastrofe”. Axpo, la compagnia pubblica che gestisce la centrale, è stata invitata a dotarla di un “sistema anti-alluvioni” dalle autorità svizzere. Negli ultimi tre anni quasi 650 milioni di euro sono stati investiti varie in opere di consolidamento.

“Imperfezioni” nella cappa presurizzata del reattore 1. Una centrale gruviera?

Andiamo poi a vedere come è fatta questa centrale. Poiché le misure di sicurezza ci impediscono di avvicinarci, ne approfittiamo per farci spiegare da Leo e Heini quali, a loro avviso, sono i punti deboli dell’impianto di Beznau.
“Questa centrale nucleare non resisterebbe né a un’alluvione, né a un terremoto – dice Leo -. Ancora più grave è che di recente abbiano scoperto dei ‘punti deboli’ nella cappa metallica pressurizzata che riveste il nocciolo. È una centrale vecchia e dovrebbe essere chiusa una volta per tutte”.

I dettagli in un articolo dedicato a suo tempo al caso dal quotidiano francese Le Monde

L’individuazione di un migliaio di ‘piccole imperfezioni’ nell’acciaio della sua cappa pressurizzata ha portato lo scorso anno a fermare il reattore numero 1, il più vecchio dei due presenti nella centrale nucleare di Beznau, attivo dal 1969.

“I fori individuati nella materia della cappa pressurizzata hanno un diametro di 7 millimetri – spiega l’inviato di euronews -, l’equivalente di quelli che si trovano nella gruviera”. Secondo Leo, un indizio del fatto che la centrale di Beznau abbia ormai fatto il suo tempo. “Il problema principale è proprio questo – dice -. La centrale è in funzione da ormai 47 anni. In nessun altro paese al mondo un impianto di questo genere è rimasto in attività così a lungo. È un esperimento di cui noi siamo le cavie: ‘proviamo a tenerla in funzione e vediamo fino a quando resisterà”.

Il reattore incriminato tornerà in funzione? Fra gestore e autorità svizzere è stallo

Sbagliato, replica la compagnia che gestisce la centrale di Beznau: lo stato di salute dell’impianto e della cappa pressurizzata è rigidamente monitorato da uno staff altamente specializzato di matematici e fisici nucleari. Mentre il reattore numero 2, avviato nel 1971, è stato rimesso in attività pochi mesi fa dopo l’ordinaria manutenzione, il futuro del numero 1 resta ancora fumoso. Su possibilità e tempistica di un’eventuale rimessa in funzione, l’incertezza regna sovrana. “Prima dicevano che sarebbe ripartito a ottobre, poi a febbraio – testimonia l’inviato di euronews Hans von der Brelie -. Eppure è ancora fermo. E adesso parlano di luglio…”.

L’ottimismo di Axpo: ‘Qualche imperfezione, ma niente che minacci la sicurezza’

Per vederci chiaro ci rivolgiamo anzitutto ad Axpo, la compagnia che gestisce la centrale. All’inizio erano stati chiari: niente interviste televisive. Proviamo di nuovo e, dopo settimane di rifiuti, arriva a sorpresa un’entusiastica disponibilità.

“Ovviamente non ci sono ‘buchi’ – ci dice il portavoce della compagnia Antonio Sommavilla -. E ovviamente non ci sono ‘crepe’, ma solo alcune ‘irregolarità’ che abbiamo individuato nel materiale della cappa pressurizzata del reattore.Certo, in qualche modo si tratta di una degradazione – prosegue -, ma gli elementi di cui disponiamo, nel complesso, ci fanno escludere rischi che impediscano di rimettere in funzione il reattore e di mantenerlo in attività”.

La replica dell’Ispettorato svizzero della sicurezza nucleare: “Sta a loro convincerci che non ci sono rischi”

Molti dei residenti non la pensano però allo stesso modo. E si fanno sentire davanti all’Ispettorato svizzero della sicurezza nucleare. In passato criticata dall’Agenzia atomica internazionale per i suoi legami con la politica, l’autority svizzera è da alcuni sospettata anche di vicinanza anche con le lobby dell’atomo.

“Sta ora alla compagnia che gestisce la centrale di spiegarci la portata di queste ‘imperfezioni’ che hanno constatato – ci dice il capo della comunicazione, Sebastian Hueber -. In particolare devono illustrarci in maniera esaustiva l’impatto che possono avere sulla tenuta della cappa pressurizzata del reattore. Qualora non fossero in grado di dimostrarne la tenuta, non daremo il via libera alla riattivazione del reattore”.

“Basta con il nucleare una vota per tutte!”: un nuovo referendum

INSIDERS - Nuclear power in SwitzerlandColin e Lynn sono i nipoti che nonno Heini ha reclutato per accompagnarlo a una manifestazione contro il nucleare. I preparativi fervono in vista di un nuovo referendum, in autunno, su una possibile uscita dal nucleare. A dar voce agli attivisti che incontriamo è Nicola Bossard, 18 anni appena e già organizzatore della manifestazione di oggi.
“Starà ai cittadini svizzeri decidere se spegnere o meno centrali nucleari, che ormai hanno 45 anni – ci dice -. Se vinciamo, impianti come questo di Beznau saranno fermati già il prossimo anno”.

In attesa del voto, ad allungare la vita a Beznau sono stati diversi organismi federali, che si sono pronunciati contro una limitazione della durata di vita delle centrali nucleari

BONUS

L’autority svizzera per il nucleare: ‘‘Beznau non deve fare paura’‘

L’Ispettorato svizzero della sicurezza nucleare rassicura e invita ad evitare ogni allarmismo. L’intervista al capo della comunicazione Sebastian Hueber (in tedesco)

Axpo rassicura l’Europa: ‘‘Beznau non pone rischi’‘

La compagnia che gestisce la centrale di Beznau esclude che le imperfezioni rinvenute nella cappa pressurizzata del reattore numero 1 pongano rischi per la sicurezza. L’intervista al portavoce di Axpo, Antonio Sommavilla (in tedesco).

Le imperfezioni alla cappa pressurizzata: una sfida per la scienza

Le imperfezioni constatate nel materiale della cappa pressurizzata del reattore numero 1 della centrale di Beznau interrogano gli esperti. A causa delle sue competenze ribattezzato “il Papa del nucleare”, il fisico Horst-Michael Prasser ci parla di “nuovo fenomeno che richiede una speciale attenzione”. Qui l’intervista in inglese.

L’allarme di Greenpeace: ‘‘Si rischia una catastrofe’‘

“Questa è la più vecchia centrale nucleare al mondo e le imperfezioni rinvenute la espongono a gravi rischi. Se la cappa cede, sarà una catastrofe”. La denuncia di Greenpeace Svizzera, nell’intervista (in inglese) al militante Florian Kasser.

Attacco alle autorità: ‘‘È un ispettorato del ‘possibile genocidio’ ‘’

Numerose le voci che dalla politica svizzera, sollecitano interventi sulla legislazione in merito al nucleare. Fra i più battaglieri l’ex deputato Rudolf Rechsteiner, che se la prende con l’autority federale, chiamandolo un “ispettorato del possibile genocidio”. Qui l’intervista (in tedesco).

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