Vertice de La Valletta, Juncker:" Accelerare i ricollocamenti, di questo passo finiamo nel 2101"

Vertice de La Valletta, Juncker:" Accelerare i ricollocamenti, di questo passo finiamo nel 2101"
Di Arianna Sgammotta Agenzie:  James Franey
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Un fondo fiduciario da 1,8 miliardi di euro per lo sviluppo in Africa e 3 miliardi per il Piano d’Azione con la Turchia. Da Malta dove si è conclusa

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Un fondo fiduciario da 1,8 miliardi di euro per lo sviluppo in Africa e 3 miliardi per il Piano d’Azione con la Turchia. Da Malta dove si è conclusa la 48 ore di negoziati e discussione sull’emergenza rifugiati l’Unione europea conferma le sue intenzioni iniziali. Intenzioni che però lasciano insoddisfatti in molti: alcuni Paesi africani, che ritengono troppo esiguo il contributo comunitario e il blocco oltranzista dell’est europeo, che continua a dirsi contrario alla ridistribuzione dei rifugiati.

“Non sono affatto soddisfatto dal ritmo dei ricollocamenti tra gli Stati membri. Fino ad oggi sono state appena 130 le persone partite da Italia e Grecia verso altri Stati membri. Mentre il numero totale da ricollocare è 160 mila. Se continuiamo cosi riusciremo a ricollocarli tutti soltanto nel 2101. Dobbiamo procedere a un ritmo più spedito” ha tuonato Juncker al termine del summit.

A La Valletta, si è confermato centrale il rapporto tra Unione europea e Turchia, cui compete un ruolo importante soprattutto nell’alleggerimento delle tensioni tra i Paesi del Centro -est europeo.

“In cambio dei nostri aiuti, Ankara potrà velocizzare le procedure di rinvio dei migranti giunti in Europa all’interno dei confini turchi. E’ una procedura già
attiva per quanto riguarda i cittadini turchi, ma c‘è bisogno di velocizzarla anche per le altre nazionalità.

Nonostante gli annunci, il clima generale tra i 28 Stati membri resta molto teso, come conferma l’annuncio di Dondal Tusk di un nuovo vertice sui rifugiati entro la fine di novembre. Un ritmo di riunioni che ricorda molto da vicino i giorni della crisi greca.

“L’Europa continua nel suo corteggiamento alla Turchia di Erdogan, se è vero che il prossimo summit sui rifugiati sarà centrato interamente sulle relazioni con Ankara“spiega il nostro inviato a La Valletta James Franey.

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