La polizia svedese sale sui treni in arrivo dall’estero per controllare i documenti dei viaggiatori: normale in molti paesi d’Europa, meno in Svezia
La polizia svedese sale sui treni in arrivo dall’estero per controllare i documenti dei viaggiatori: normale in molti paesi d’Europa, meno in Svezia, tant‘è che l’opposizione accusa il governo di voler mettere fine a una tradizione ventennale di apertura.
La polizia, a Malmö, ha respinto una cinquantina di migranti provenienti dalla Danimarca in poco più di un’ora e mezza.
“Possono presentare la richiesta direttamente alla frontiera, il fatto di aver reintrodotto i controlli al confine non lede il loro diritto di chiedere asilo in Svezia, ma significa solo che possono rivolgersi direttamente al posto di frontiera, e quindi andare all’Agenzia per le migrazioni e registrarsi”, spiega un ufficiale.
In Scandinavia i migranti arrivano a migliaia anche dalla Russia, in quella che è stata ribattezzata “la via del Nord”, o via artica. Dalla località frontaliera russa di Nikel, siriani e afghani passano in Norvegia anche in bicicletta.
Non solo i nuovi profughi, ma anche quelli che erano già partiti, come questo afghano che ha studiato in Russia ma non ha trovato lavoro:
“Ho visto in televisione che la Norvegia ha delle belle città, ti aiutano a studiare e tutto, e quindi sono venuto qui”.
Non sono scoraggiati dal freddo e nemmeno dal buio, con la notte artica che si avvicina. Il flusso di migranti aumenta di giorno in giorno: inizialmente erano ospitati in una palestra a Kirkenes, prima tappa in Norvegia. Ora si è dovuto realizzare un nuovo centro per l’accoglienza provvisoria.