Merkel-Hollande: applausi di socialisti e popolari, i grillini lasciano l'aula

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Di Margherita Sforza Agenzie:  Sandor Zsiros
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Angela Merkel e Francois Hollande hanno chiesto piu’ Europa e piu’ cooperazione qui a Strasburgo. Vediamo cosa ne pensano gli eurodeputati europei

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Angela Merkel e Francois Hollande hanno chiesto piu’ Europa e piu’ cooperazione qui a Strasburgo. Vediamo cosa ne pensano gli eurodeputati europei nel Parlamento europeo.

Il discorso dei due leader è stato molto applaudito da popolari, socialisti e liberali.

L’ex primo ministro belga Guy Verhofstad è il leader dei liberali, il quarto gruppo al Parlamento.

Guy Verhofstadt, Belgian liberal MEP in English:
L’unica buona reazione a questa crisi è di non ritirarsi dietro i confini nazionali, come sostengono i nazionalisti, ma di superare la crisi facendo un salto avanti nel processo di integrazione dell’Unione europea”

Piu’ critico il leader del gruppo euroscettico dell’Europa della Libertà e della Democrazia diretta Nigel Farage: ‘Non si tratta di un’Europa di pace, è un europa di divisionI, è un’Europa senza armonia, è un’Europa che è una ricetta per il rancore. E tuttavia, di fronte a tutto questo fallimento, entrambi avete detto la stessa cosa oggi, ‘L’Europa non sta funzionando – quindi dobbiamo avere più Europa’: cioé ancora piu’ fallimenti”.

Gli eurodeputati italiani dei cinque stelle hanno lasciato l’aula al momento del discorso di Francois Hollande e Angela Merkel, non riconoscendosi nella coppia franco-tedesca. Sui banchi sono rimasti dei cartelli con scritto “Perché Voi?”

“Noi non vogliamo ascoltare questi campioni di arroganza e di ipocrisia – hanno proseguito in un comunicato – Germania e Francia non rappresentano tutti i cinquecento milioni di cittadini europei, ma soltanto una parte. Non è nel nome di una Germania che ha imposto tagli e austerity e non è nel nome di una Francia che prima bombarda, per interesse, e poi parla di pace che si puo’
parlare di Europa”. “Merkel e Hollande sono i primi a non rispettare le regole, come nel caso del deficit francese e della bilancia commerciale per i
tedeschi, ma sono anche i primi a imporre queste stesse regole agli altri”.

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