Mali: un pantano o una Afrighanistan?

Benritrovati da Chris Burns e benvenuti a The Network. Tra un attimo ci collegheremo coi protagonisti dell’attualità per analizzare il punto centrale di un argomento. Ma attenzione i nostri ospiti hanno al massimo 25 secondi per rispondere.
L’attacco a sorpresa del governo francese ai ribelli jihadisti e la loro conseguente inaspettata avanzata a sud, verso la capitale Bamako.
L’intervento potrebbe finire in un pantano?
La Francia e gli altri paesi occidentali hanno atteso in vano per mesi che venissero dispiegate truppe africane. Il tentativo dell’Occidente era spingere i ribelli fuori dal nord del paese dove circa un anno fa hanno conquistato il potere, con un colpo di stato che ha indebolito il governo malese.
Sostenendo la sua ex colonia la Francia rischia che si rinforzi la percezione del FranqueAfrique, il sostegno a governanti corrotti in cambio di favori commerciali.
Le conseguenze di una possibile caduta del governo del Mali sono state considerate catastrofiche, senza un potere centrale lo Stato africano potrebbe trasformarsi in un Afrighanistan
La Francia ha ottenuto l’appoggio di diversi paesi ma non l’invio di truppe sul territorio. Un leader dei ribelli ha affermato che l’attacco francese ha aperto i cancelli dell’inferno. Si rischia il pantano.
In collegamento con questa edizione di The Network:
Qui dal Parlamento Europeo di Brixelles: ARNAUDDANJEAN, presidente della commissione parlamentare per la sicurezza e la difesa ed ex consulente per l’esercito francese
Da Bamako:PHILIPPE BOLOPION, Direttore di Human Rights Watch delle Nazioni Unitie che ha criticato sia il governo che le forze ribelli del mali
Dalla sede di Euronews di Bruxelles: NICHOLASWESTCOTT, Direttore generale per l’Africa del Servizio europeo per l’azione esterna, che ha promosso gli aiuti in Mali