Emergenza immigrazione, tra fondi UE e aiuti privati

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Di Euronews
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Una crisi diventata ormai globale. E’ quella dei migranti. Secondo diversi centri di studi internazionali nel corso della primavera e dell’estate del

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Una crisi diventata ormai globale. E’ quella dei migranti. Secondo diversi centri di studi internazionali nel corso della primavera e dell’estate del 2016 ci sarà, probabilmente, un aumento del flusso di persone che cercheranno di entrare in Europa via mare o via terra dal Medio Oriente.

L’Unione Europea è il continente con maggiori investimenti in aiuti allo sviluppo. Più di 50 milioni di euro all’anno. Il finanziamento per lo sviluppo potrebbe significare la riduzione dei migranti economici che sono più numerosi dei profughi siriani.

Come si spiega il flusso di immigrati economici da questi paesi? L’Unione europea come può affrontare la crisi, crisi che interessa sia l’Europa che i paesi in via di sviluppo? Come fare con i bilanci nazionali e dell’UE che sono già messi male?

Ospiti di questa puntata di The Network:

Nirj Deva Vicepresidente della Commissione per lo sviluppo e membro dei Conservatori e Riformisti europei.

Henrique Banze, vice segretario generale per il finanziamento dello sviluppo nei Caraibi e nel Pacifico (ACP).

Eugenio Ambrosi, Direttore regionale per la UE dell’OIM, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

Nirj Deva: “Siamo quasi in bancarotta, dove li prendiamo i soldi? Ora il modo migliore per affrontare la crisi dei migranti sarebbe aiutare le persone più deboli nei loro paesi d’origine non quelle che sono abbastanza forti e in grado anche economicamente di attraversare l’Europa e raggiungere la Gran Bretagna o altri paesi. Questo è un altro errore “.

Henrique Banze: “Creare posti di lavoro è una delle priorità, soprattutto per le donne e i giovani che costituiscono la maggior parte dei migranti verso l’Europa. Penso però che gli aiuti allo sviluppo debbano affrontare il fattore economico, fattore fondamentale ed essenziale per la trasformazione.”

Eugenio Ambrosi: “Non penso sia un errore deviare i soldi destinati agli aiuti per lo sviluppo. Ci deve essere tuttavia una risposta coordinata e coerente in termini di migrazione, in termini di aiuti allo sviluppo, in termini di prevenzione delle crisi politiche. Abbiamo parlato di Egitto, ma c‘è stata una grave crisi anche nel Nord-Est della Nigeria, ciò che potrebbe accadere è che il fenomeno possa espandersi ulteriormente.”

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