Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Un nuovo tessuto potrebbe tenervi al fresco durante le ondate di calore

Una donna si sdraia su una panchina durante un'ondata di caldo a Madrid, Spagna, agosto 2021.
Una donna si sdraia su una panchina durante un'ondata di caldo a Madrid, Spagna, agosto 2021. Diritti d'autore  AP Photo/Andrea Comas
Diritti d'autore AP Photo/Andrea Comas
Di Euronews Green
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

È stato sviluppato dalla Zhengzhou University in Cina e della University of South Australia: negli esperimenti condotti durante la fase di test il tessuto è risultato più freddo di 6,2°C rispetto all'ambiente circostante

PUBBLICITÀ

Quando il caldo si fa sentire, tendiamo a scegliere i capi più freschi del nostro guardaroba, privilegiando indumenti larghi e bianchi o qualsiasi cosa ci faccia sentire più a nostro agio.

Ma gli ingegneri della Zhengzhou University in Cina e della University of South Australia (UniSA) hanno in mente qualcosa di più specifico: un tessuto che può effettivamente abbassare la temperatura circostante. Il team di ricerca sostiene che questo tessuto potrebbe essere incorporato in abiti, cappelli, scarpe e persino nelle superfici degli edifici, contribuendo a contrastare l'effetto isola di calore urbana nelle città.

"La capacità del tessuto di ridurre passivamente la temperatura offre un'alternativa sostenibile all'aria condizionata convenzionale, garantendo un risparmio energetico e riducendo la pressione sulle reti elettriche durante le ondate di calore", afferma Yangzhe Hou, ricercatore ospite dell'UniSA e uno degli autori del nuovo studio pubblicato sulla rivista Science Bulletin.

Di cosa è fatto il tessuto refrigerante?

Il tessuto indossabile è progettato per riflettere la luce solare e consentire la fuoriuscita del calore, bloccando al contempo i raggi solari e abbassando la temperatura. Hou dice che sfrutta il principio del raffreddamento radiativo, un processo naturale in cui i materiali emettono calore nell'atmosfera e infine nello spazio.

"A differenza dei tessuti tradizionali che trattengono il calore, questi tessuti sono composti da tre strati progettati per ottimizzare il raffreddamento", spiega Hou. Lo strato superiore è costituito da fibre di polimetilpentene, che permettono al calore di irradiarsi efficacemente.

Poi c'è uno strato intermedio composto da nanofili d'argento che aumenta la riflettività del tessuto, impedendo al calore aggiuntivo di raggiungere il corpo. Lo strato inferiore, in lana, allontana il calore dalla pelle, assicurando che le persone rimangano fresche anche negli ambienti urbani più caldi.

"Nel nostro esperimento, quando è stato posizionato verticalmente, il tessuto è risultato più fresco di 2,3°C rispetto ai tessuti tradizionali e fino a 6,2°C rispetto all'ambiente circostante quando è stato utilizzato come rivestimento orizzontale", spiega Hou.

Potrebbe sembrare inverosimile pensare che questo prototipo possa ridurre a breve la necessità di condizionatori d'aria che emettono gas serra nelle città. Ma i ricercatori vedono un'ampia applicazione per il loro progetto. Sperano che la tecnologia possa trovare spazio nei materiali da costruzione, negli arredi per esterni e nella pianificazione urbana.

Gli ostacoli attuali includono un processo di produzione costoso. Inoltre i ricercatori affermano che la durata a lungo termine dei tessuti necessita di ulteriori indagini e del sostegno del governo prima di poter essere commercializzata. "La disponibilità dei consumatori a pagare di più per i tessuti indossabili dipende dall'effetto di raffreddamento, dalla durata, dal comfort e dalla loro consapevolezza ambientale", aggiungono.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Dall'Italia all'Ucraina, la plastica ottiene una seconda vita con il fai-da-te

Due imprenditori ugandesi rivoluzionano la conservazione della frutta con nuove bustine naturali

Le sorelle Mashouf trasformano la CO₂ in tessuti con la tecnologia enzimatica