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Spagna: per la Corte Ue la Castiglia e León ha autorizzato illegalmente la caccia al lupo

Cuccioli di lupo a Vallorbe, in Svizzera, nel 2009. Le popolazioni in molte parti d'Europa sono cresciute negli ultimi anni.
Cuccioli di lupo a Vallorbe, in Svizzera, nel 2009. Le popolazioni in molte parti d'Europa sono cresciute negli ultimi anni. Diritti d'autore DOMINIC FAVRE/2009 AP
Diritti d'autore DOMINIC FAVRE/2009 AP
Di Robert Hodgson
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Lo status di protezione assoluta dei lupi europei è stato confermato questo mese da due sentenze della Corte di giustizia dell'Ue a Lussemburgo

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La regione spagnola della Castiglia e León non può permettere la caccia al lupo, una specie protetta a livello nazionale. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell'Ue. La sentenza emessa dalla corte europea significa che il governo della più grande delle 17 comunità autonome spagnole, guidata dal 1987 dal Partito Popolare, non può continuare a riconoscere il lupo come una preda per i cacciatori, ai quali è stata concessa una quota di 339 esemplari in un'area a nord del fiume Duero per il periodo 2019-21.

Nel settembre 2021 il governo spagnolo ha esteso una protezione rigorosa a tutti i lupi su iniziativa del ministro dell'Ambiente Teresa Ribera, anche se a livello locale le regioni continuavano a godere di una certa autonomia in materia. L'ultima sentenza della Corte di giustizia europea ha stabilito che le istituzioni locali non possono stabilire delle deroghe di propria iniziativa, in quanto contrarie alla direttiva Habitat dell'Ue.

"Il lupo non può essere designato come specie cacciabile in una parte del territorio di uno Stato membro quando il suo stato di conservazione a livello nazionale è minacciato", ha dichiarato la Corte in un comunicato.

Juan Carlos Suárez-Quiñones, ministro regionale dell'Ambiente di Castiglia e León, ha riconosciuto la sentenza, pur sottolineando che la caccia al lupo non è mai stata praticata da quando la legge nazionale è stata introdotta nel 2021.

L'11 luglio, in una sentenza analoga, la Corte di giustizia europea aveva già negato la legitimità delle deroghe al divieto generale di caccia al lupo nello Stato federale austriaco del Tirolo: le deroghe, si legge nella sentenza, non possono essere concesse a meno che l'animale non sia in uno stato di conservazione favorevole, come definito dalla legge che risale al 1992. Sia il caso spagnolo che quello austriaco erano stati deferiti alla Corte di giustizia europea dai tribunali nazionali in risposta a cause intentate da gruppi di protezione della natura.

Lo status di protezione rigorosa di cui godono attualmente i lupi in tutta l'Ue potrebbe tuttavia essere messo in discussione. Alla fine del 2023 la Commissione europea ha annunciato l'intenzione di spingere per un cambiamento di categoria nell'ambito della Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e degli habitat naturali in Europa, una condizione necessaria per alleggerire la protezione prevista dalla legge dell'Ue.

La Commissione ha sottolineato che il numero dei lupi è cresciuto fino a circa 20.000 esemplari in tutta Europa, ma i critici accusano l'esecutivo dell'Ue di basare la sua decisione in gran parte su prove aneddotiche, o addirittura che la sua presidente Ursula von der Leyen possa nutrire un rancore personale dopo che un lupo ha ucciso uno dei suoi pony nel 2022.

All'inizio del mese, in un'intervista esclusiva con Euronews, Peter Liese, coordinatore delle politiche ambientali del Partito Popolare Europeo, ha inserito l'alleggerimento dello status di protezione dei lupi tra le priorità politiche del gruppo per il prossimo ciclo legislativo.

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