Gli uragani sono diventati così forti che potrebbe cambiare il modo di classificarli

Persone portano via un materasso, un televisore e una bicicletta da un negozio di un centro commerciale dopo che l'uragano Otis si è abbattuto su Acapulco, Messico, 25 ottobre 2023.
Persone portano via un materasso, un televisore e una bicicletta da un negozio di un centro commerciale dopo che l'uragano Otis si è abbattuto su Acapulco, Messico, 25 ottobre 2023. Diritti d'autore AP Photo/Marco Ugarte, File
Diritti d'autore AP Photo/Marco Ugarte, File
Di Ruth Wright Agenzie:  AP
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Gli scienziati affermano che è necessario introdurre una nuova categoria per tenere conto della forza delle tempeste indotte dal cambiamento climatico

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Nell'ultimo decennio una serie di tempeste tropicali particolarmente violente, e la prospettiva di altre in arrivo, ha spinto gli esperti a proporre di ampliare la loro classificazione introducendo una nuova categoria: la 6.

Alcuni studi hanno dimostrato che le tempeste tropicali stanno diventando più intense a causa del cambiamento climatico. Di conseguenza la tradizionale scala Saffir-Simpson, composta da cinque categorie e sviluppata più di 50 anni fa, potrebbe non mostrare la vera potenza delle tempeste più violente.

Gli scienziati autori dello studio, pubblicato nei Proceedings of the National Academy of Sciences, propongono una sesta categoria per le tempeste con venti superiori a 309 chilometri orari. Attualmente, le tempeste con venti pari o superiori a 252 chilometri all'ora sono di categoria 5. Gli autori dello studio sostengono che questo raggruppamento aperto non mette sufficientemente in guardia la popolazione sui pericoli derivanti da tempeste con venti che superano i 320 km/h.

Perché alcuni esperti non vogliono la categoria 6

Diversi esperti hanno dichiarato all'Associated Press di non ritenere necessaria un'altra categoria e ritengono che potrebbe dare un segnale sbagliato al pubblico, perché si basa sulla velocità del vento, mentre l'acqua è di gran lunga più letale in caso di uragano.

Dal 2013 cinque tempeste, tutte nel Pacifico, hanno fatto registrare venti di 308 km/h o superiori che le avrebbero fatte rientrare nella nuova categoria. Due di queste hanno colpito le Filippine. Secondo gli autori dello studio, con il riscaldamento del pianeta le condizioni sono sempre più favorevoli a questo tipo di tempeste, anche nel Golfo del Messico, dove molte tempeste che colpiscono gli Stati Uniti diventano più forti.

"Il cambiamento climatico sta rendendo le tempeste peggiori", ha dichiarato Michael Wehner, autore principale dello studio e scienziato del clima al Lawrence Berkley National Lab.

Il cambiamento climatico non causa un maggior numero di tempeste, ma contribuisce ad aumentarne l'intensità. La percentuale di uragani di grandi dimensioni sta aumentando ed è dovuta al riscaldamento degli oceani: a dirlo èBrian McNoldy, ricercatore sugli uragani dell'Università di Miami, che non ha preso parte alla ricerca.

Gli esperti in passato avevano già proposto di introdurre una nuova categoria, soprattutto da quando i venti del tifone Haiyan hanno raggiunto una velocità di 315 km/h nel Pacifico. Haiyan "non sembra essere un caso isolato", si legge nello studio.

Le tempeste con una velocità del vento sufficiente sono chiamate uragani se si formano a est della linea di demarcazione internazionale, e tifoni se si formano a ovest della linea. Nell'Oceano Indiano e in Australia sono conosciuti come cicloni.

Se il mondo si limita a cinque categorie di tempeste, "man mano che queste tempeste diventano sempre più forti, si sottovaluterà sempre di più il rischio potenziale", afferma il coautore dello studio Jim Kossin, ex ricercatore del NOAA sul clima e sugli uragani, ora alla First Street Foundation.

Secondo Kossin le tempeste del Pacifico sono più forti perché c'è meno terra per indebolirle e più spazio in cui possono diventare più intense, a differenza del Golfo del Messico e dei Caraibi. Finora nessuna tempesta atlantica ha raggiunto la soglia potenziale di 315 km/h, ma stando a Kossin e Wehnercon con l'aumento del riscaldamento globale l'ambiente per una tempesta di questo tipo diventa più favorevole.

Secondo Wehner con l'aumento delle temperature aumenterà il numero di giorni in cui le condizioni sono mature per potenziali tempeste di categoria 6 nel Golfo del Messico. Attualmente sono circa 10 i giorni all'anno in cui l'ambiente potrebbe essere adatto per una tempesta di categoria 6, ma questo periodo potrebbe diventare di un mese se la temperatura della Terra dovesse superare di 3°C i livelli preindustriali. Questo renderebbe molto più probabile una tempesta di categoria 6 nell'Atlantico.

L'esperto di uragani del MIT, Kerry Emanuel, ha dichiarato che Wehner e Kossin "hanno un'argomentazione forte per cambiare la scala", ma ha detto che è improbabile che ciò accada perché le autorità sanno che la maggior parte dei danni degli uragani deriva dall'ondata di tempesta e da altre inondazioni.

La categoria 6 contribuirebbe a rendere le persone più sicure?

Jamie Rhome, vicedirettore del Centro nazionale uragani, afferma che il suo ufficio, nell'avvisare la popolazione delle tempeste, cerca di "concentrare l'attenzione sui singoli rischi, che includono l'ondata di maltempo, il vento, le precipitazioni, i tornado e le correnti di strappo, invece della categoria particolare della tempesta, che fornisce solo informazioni sul vento". 

La categoria 5 della scala Saffir-Simpson indica già i "danni catastrofici causati dal vento, quindi non è chiaro se ci sia bisogno di un'altra categoria se le tempeste dovessero diventare più forti".

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