Quattro scosse nella notte e un nuovo studio preoccupano gli abitanti dei Campi Flegrei

Le volcan Campi Flegrei est de plus en plus susceptible d'entrer en éruption.
Le volcan Campi Flegrei est de plus en plus susceptible d'entrer en éruption. Diritti d'autore Tetiana Grypachevska
Diritti d'autore Tetiana Grypachevska
Di Nicolò Arpinati
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Il supervulcano dei Campli Flegrei ha eruttato l'ultima volta nel 1538, ma la recente e continua attività sismica ha messo in allarme studiosi e abitanti della zona

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Oltre le quattro scosse, tutte di bassa intensità, che ieri mattina hanno svegliato molti napoletani, ecco che anche un nuovo studio, pubblicato venerdì sulla rivista Nature, mette in allarme sulla possibile eruzione di vulcano italiano che ospita mezzo milione di persone.

Si tratta del supervulcano dei Campi Flegrei, situato nel golfo di Pozzuoli, vicino a Napoli: secondo il coautore dello studio, Stefano Carlino, si trova attualmente in uno stato "estremamente pericoloso".

Il vulcano ha eruttato l'ultima volta nel 1538, ma ora è più che mai a rischio di rottura: infatti, le autorità locali hanno già stabilito un piano di evacuazione e i livelli di rischio vengono rivisti mensilmente.

Il vulcano dei Campi Flegrei è pericoloso?

L'area di Napoli in Italia è probabilmente più famosa per il Vesuvio, che spazzò via la città di Pompei nel 79 d.C., ma il vulcano dei Campi Flegrei rappresenta preoccupazione ben più concreta e immediata.

Si estende su una vasta area a ovest del capoluogo campano, con una leggera depressione lunga tra i 12 e i 14 km: 500.000 persone vivono nella sua zona rossa, l'area a più alto rischio designata dall'Agenzia di Protezione Civile italiana.
Altri 800.000 residenti si trovano invece nella zona gialla.

Circa 30.000 anni fa, si pensa che il vulcano abbia contribuito all'estinzione dell'uomo di Neanderthal.

Mentre nel 1538 il vulcano eruttò per otto giorni, emettendo una quantità di lava, rocce e nubi di cenere tale da formare una nuova montagna. Negli anni '80 si verificò un'altra lo ondata di attività che portò all'evacuazione di 40.000 abitanti delle vicinanze.

Da allora, il supervulcano è rimasto relativamente tranquillo.

Ora, però, uno studio condotto dai ricercatori dell'University College London (UCL) e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in Italia ha rilevato che un risveglio potrebbe essere imminente.

"Non stiamo dicendo che ci sarà un'eruzione, ma che le condizioni per un'eruzione sono più favorevoli", ha dichiarato all'AFP l'autore principale, Christopher Kilburn, vulcanologo dell'UCL.

Uno dei motivi sono le decine di migliaia di terremoti minori che si sono verificati a partire dagli anni '50 e hanno indebolito la cavità sulla sommità del vulcano, nota come caldera.

Il vulcano Campi Flegrei erutterà?

Nello studio intitolato proprio "Potential for rupture before eruption at Campi Flegrei caldera", gli scienziati hanno riferito che "parti del vulcano si sono allungate quasi fino al punto di rottura".

Infatti, dal 2019, il numero di piccole scosse è aumentato, aumentando la pressione sulla crosta del vulcano. Solo ad aprile sono state registrate 600 di queste vibrazioni.

Anche il livello del suolo circostante si è alzato. Secondo il rapporto, la città balneare di Pozzuoli si è alzata di quasi quattro metri dagli anni Cinquanta.

I terremoti e il sollevamento del suolo sono cumulativi: ciò significa che un'eruzione potrebbe non essere anticipata da un aumento significativo dell'attività.

"Un'eventuale eruzione potrebbe essere preceduta da segnali relativamente deboli, come un minore tasso di sollevamento del suolo e un minor numero di scosse", ha spiegato Kilburn aggiungendo anche che "che è improbabile che si verifichi una grande eruzione, ma che potrebbero invece verificarsi tante piccole eruzioni".

Questo perché "è necessario che il magma si spinga verso l'alto nel punto giusto affinché si verifichi l'eruzione", ha concluso il vulcanologo.

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Cosa succede se il vulcano Campi Flegrei erutta?

In caso di eruzione, le autorità locali hanno predisposto un piano di evacuazione. Questo prevede che i residenti vengano allontanati dall'area con mezzi privati o pubblici entro tre giorni.

Inoltre, soltanto pochi giorni fa, venerdì 16, a Bagnoli, quartiere partenopeo non distante da Pozzuoli, l'INGV ha tenuto un convegno per fare il punto della situazione. 

I livelli di rischio verde, giallo, arancione e rosso vengono rivisti mensilmente.

"Il livello di allerta a Pozzuoli è attualmente giallo", ha dichiarato all'AFP Giordana Mobilio, portavoce del Comune.

I residenti locali ricevono anche avvisi via SMS in caso di scosse di magnitudo 1,5 o superiore sulla scala Richter.

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