La biotecnologia marina, nuova risorsa fondamentale per l'uomo e il pianeta

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Di Denis Loctier

La bioeconomia blu europea è un settore in crescita. Impiega già decine di migliaia di persone e il suo volume di mercato dovrebbe raggiungere circa 10 miliardi di euro, entro la fine di questo decennio.

Microrganismi per "macro utilizzi"

La biotecnologia marina utilizza organismi marini viventi - come le spugne, raccolte qui in Portogallo - per varie applicazioni in molti settori industriali: sanitario, tessile, chimico, del carburante e alimentare.

Anche organismi marini microscopici possono essere estremamente benefici. Cianobatteri, micro e macroalghe sono ricchi di ingredienti bioattivi, che possono essere usati per prevenire e trattare le malattie.

L'uso medico

Nel settore sanitario e farmaceutico, la biotecnologia blu ha portato alla scoperta e allo sviluppo di farmaci avanzati, terapie, diagnostica e vaccini.

Le scoperte biotecnologiche hanno portato a nuove medicine per i pazienti che soffrono di malattie della crescita e del metabolismo, sclerosi multipla, artrite reumatoide, cancro e morbo di Alzheimer.

Un principio essenziale della Strategia Europea di Bioeconomia è il suo approccio circolare. Mira a ridurre l'inquinamento e lo spreco di risorse, come la plastica usata per le reti da pesca e gli attrezzi per l'acquacoltura.

Un'alternativa più sana

Alcune plastiche a base di petrolio potrebbero essere sostituite con alternative di origine biologica, mentre le vecchie reti da pesca potrebbero essere recuperate e riciclate in nuovi prodotti a valore aggiunto, come i tessuti sportivi.

Un'economia blu sostenibile si allinea con la strategia del Green Deal europeo, che dissocia la crescita economica dall'uso delle risorse, trasformando le sfide climatiche e ambientali in opportunità.