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Francis Ford Coppola rassicura i fan dopo il ricovero: “Sto bene, era un intervento programmato”

Il regista Francis Ford Coppola
Il regista Francis Ford Coppola Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di David Mouriquand
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Il regista premio Oscar Francis Ford Coppola è stato ricoverato martedì al Policlinico Tor Vergata di Roma per un intervento programmato

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Dopo la notizia del suo ricovero martedì al Policlinico Tor Vergata di Roma, il regista americano Francis Ford Coppola ha voluto rassicurare il pubblico sulle sue condizioni di salute.

L’autore de Il Padrino e Apocalypse Now è stato sottoposto a un intervento cardiaco programmato e non urgente, come confermato da una nota diffusa dal suo rappresentante. L’operazione è stata eseguita dal noto cardiologo di origine italiana Andrea Natale, lo stesso che operò Silvio Berlusconi negli Stati Uniti nel 2006.

“Il signor Coppola si è sottoposto a un aggiornamento programmato”, si legge nel comunicato. “Non c’è stata alcuna emergenza: è arrivato in ospedale in macchina per un appuntamento già fissato. Sta riposando bene e tutto procede per il meglio”. Il regista, 86 anni, è seguito dal dottor Natale da oltre trent’anni.

Coppola ha anche condiviso un messaggio personale su Instagram: “Da Dada (come mi chiamano i miei figli) sta bene. Ho colto l’occasione, mentre ero a Roma, per aggiornare la mia procedura di afib di 30 anni fa, con il suo inventore: un grande medico italiano, il dottor Andrea Natale”. Con "a-fib", Coppola si riferisce alla fibrillazione atriale, un’anomalia del ritmo cardiaco.

Il regista si trovava in Italia per promuovere Megalopolis, la sua ultima – e molto discussa – opera cinematografica, realizzata con un budget di 120 milioni di dollari autofinanziato. Il film, presentato in anteprima a Cannes lo scorso anno, ha avuto una proiezione speciale al Magna Graecia Film Festival di Catanzaro.

Nella nostra recensione – non particolarmente positiva – avevamo scritto: “Una folle accozzaglia di suggestioni eterogenee che sfidano ogni logica narrativa e coerenza drammatica. Pensate a Cloud Atlas che incontra Southland Tales, anche se suona meglio di quanto il film sia in realtà. Nonostante l’ambizione visionaria, Megalopolis resta un’opera indulgente e caotica, che fatica a trovare un senso”.

Critiche a parte, siamo felici che Coppola stia bene.

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