L'inquietante immagine, vista in tutto il mondo ed eletta a simbolo degli orrori della guerra del Vietnam, è ancora una volta sotto i riflettori a causa dell'incertezza su chi abbia effettivamente scattato la fotografia
A più di cinquanta anni dallo scatto della celeberrima foto che ritrae una bambina di nove anni, Phan Thi Kim Phuc, in fuga da un attacco al napalm nel villaggio sudvietnamita di Trảng Bàng, la prestigiosa organizzazione fotografica World press photo ha sollevato nuovi dubbi su chi abbia effettivamente scattato la foto da sempre attribuita a Nick Ut, che per questo ha vinto il Premio Pulitzer.
World press photo, che ha premiato l'immagine come foto dell'anno 1973, ha annunciato di aver sospeso l'attribuzione a Ut in seguito alla pubblicazione di un nuovo documentario, The Stringer, che mette in discussione il resoconto a lungo accettato sulle origini della foto.
L'organizzazione ha dichiarato che la sua indagine indipendente ha sollevato dubbi sul ruolo di Ut e ha suggerito che due fotografi vietnamiti, Nguyen Thanh Nghe - individuato daThe Stringer - e Huynh Cong Phuc, potrebbero essere stati meglio posizionati per scattare l'immagine.
The Stringer, presentato in anteprima al Sundance a gennaio di quest'anno, sostiene che Nghe ha venduto la foto al capo ufficio di Saigon dell'Ap per 20 dollari.
Anche gli esperti forensi dell'Ong francese Index sono intervenuti, concludendo che è "altamente improbabile" che Nick Ut abbia scattato la foto sulla base di confronti con altre immagini accreditate a lui quel giorno.
"Concludiamo che il livello di dubbio è troppo significativo per mantenere l'attribuzione esistente", ha dichiarato Joumana El Zein Khoury, direttore esecutivo di World press photo. "Allo stesso tempo, in mancanza di prove conclusive che indichino definitivamente un altro fotografo, non possiamo nemmeno riassegnarne la paternità".
A Ut non verrà chiesto di restituire il premio in denaro del World press photo 1973 vinto per la foto dell'anno.
Che cosa ha da dire l'Associated Press sulla questione
Al contrario l'Associated press, dove Ut lavorava all'epoca, ha dichiarato che continuerà ad attribuire la foto al suo fotografo, in quanto dopo aver condotto due indagini interne non è riuscita a trovare alcuna prova definitiva per togliere il merito a Ut e nessuna prova convincente che qualcun altro abbia scattato la foto.
"Comprendiamo che World press photo abbia preso provvedimenti diversi sulla base delle stesse informazioni disponibili, e questa è una loro prerogativa", si legge nel comunicato. "Non c'è alcun dubbio sulla proprietà della foto da parte di Ap".