A 50 anni di distanza dalla fine della guerra in Vietnam, circa 3 milioni di persone, tra cui molti bambini, soffrono ancora di gravi problemi di salute associati all'esposizione all'Agente Orange
Questa settimana ricorre il 50esimo anniversario della fine della guerra del Vietnam, un conflitto brutale e devastante che si concluse con la caduta della capitale sudvietnamita Saigon in mano alle forze comuniste del regime settentrionale.
Nonostante gli anni passati, ancora oggi, circa 3 milioni di persone, tra cui molti bambini, soffrono di gravi problemi di salute associati all'esposizione alle armi chimiche utilizzate dalle forze statunitensi, che hanno spruzzato circa 72 milioni di litri di defoliante per eliminare la vegetazione che le forze del nord utilizzavano come copertura.
Più della metà era costituita da un prodotto noto come Agente Arancio, una miscela di erbicidi oggi nota per causare gravi difficoltà nello sviluppo fetale e infantile.
La storia di Nguyen Thanh Hai
Una delle persone colpite è Nguyen Thanh Hai, 34 anni. Compiti quotidiani come abbottonare la camicia blu che indossa per andare in una scuola speciale di Da Nang, esercitarsi con l'alfabeto, disegnare forme o formare semplici frasi non sono così semplici per lui.
Hai è cresciuto a Da Nang, sede di una base aerea statunitense dove i soldati hanno lasciato quantità massicce di Agente Arancio che sono persistite per decenni, contaminando le fonti di cibo e acqua in luoghi come il villaggio di Hai.
"L'impatto sulla popolazione vietnamita si è manifestato soprattutto nella seconda, terza e forse quarta generazione", ha dichiarato Charles Bailey, coautore del libro "From Enemies to Partners: Vietnam, the U.S., and Agent Orange".
Le conseguenze sono problemi di salute alla nascita e, in seguito a gravi disabilità, handicap fisici e mentali. L'Agente Orange contiene diossina, un tipo di sostanza chimica legata al cancro, a difetti congeniti e a danni ambientali duraturi.
Il Vietnam ha ripulito l'eredità tossica della guerra per decenni, ma gli Stati Uniti hanno iniziato a contribuire parzialmente alla bonifica a metà degli anni 2000, dopo aver ignorato per decenni le prove crescenti dei suoi effetti. Ma questi contributi sono ora in pericolo.
Gli sforzi di bonifica e i tagli all’Usaid
Il Vietnam lotta da decenni per bonificare le aree contaminate, ma solo dalla metà degli anni 2000 gli Stati Uniti hanno cominciato a fornire un contributo, dopo aver a lungo ignorato le prove degli effetti tossici.
Tuttavia, questi sforzi sono oggi minacciati. L’amministrazione Trump ha ridotto drasticamente i fondi all’Usaid, l’agenzia statunitense per gli aiuti internazionali, generando preoccupazione in Vietnam, dove la diossina continua a diffondersi in 58 delle 63 province.
A Da Nang, una bonifica da 106 milioni di euro si è conclusa nel 2018, ma vaste aree risultano ancora gravemente contaminate.
"Il disastro dell'Agente Arancio ha portato dolore e miseria a circa 4 milioni di vietnamiti", denuncia Nguyen Van An, presidente dell’Associazione per le vittime dell’Agente Arancio di Da Nang. "Crediamo che il governo americano e i produttori di queste sostanze chimiche debbano assumersi la responsabilità di sostenere le vittime."
Per Chuck Searcy, veterano della guerra e attivista umanitario in Vietnam dal 1995, i progressi raggiunti rischiano ora di essere vanificati: "Le vittime innocenti, già colpite dalla guerra, ora rischiano di essere nuovamente abbandonate."
Un’eredità ambientale distruttiva
La guerra ha devastato anche l’ambiente naturale: il Vietnam ha perso oltre la metà delle sue mangrovie, fondamentali per proteggere le coste dalle tempeste. Il defoliante ha distrutto ampie aree di foresta tropicale e impoverito i terreni in alcune delle regioni più vulnerabili al cambiamento climatico.
Nel dopoguerra, il Vietnam ha recintato le aree più contaminate, come l’aeroporto di Da Nang, e ha avviato programmi di sostegno per le famiglie colpite. Solo decenni dopo, gli Stati Uniti hanno riconosciuto, seppur parzialmente, l’impatto a lungo termine del disastro, anche sulla salute dei propri veterani.
Oggi il Paese identifica le vittime dell'Agente Arancio incrociando storia familiare, residenza e un elenco di patologie correlate.
Le autorità vietnamite ritengono che gli effetti dell’Agente Arancio possano durare per generazioni, colpendo figli, nipoti e pronipoti delle persone esposte. Tuttavia, diversi scienziati avvertono che esistono ancora incertezze sugli effetti esatti di questa sostanza sulla salute umana e sulle generazioni successive.