Il controverso rapper ha fatto seguire alla sua serie di sfuriate d'odio online un'altra immagine inquietante che ha fatto venire il "mal di stomaco" agli utenti dei social media
Kanye 'Ye' West ha annunciato il ritorno del suo Sunday Service - eventi corali che ha iniziato nel gennaio 2019 in concomitanza con il suo album a tema cristiano "Jesus Is King".
Il coro del Sunday Service esegue canzoni gospel e cover della discografia di Ye: una performance che suona come una possibile tregua dai suoi sproloqui antisemiti.
"Il Sunday Service ritorna il 16 marzo 2025", ha scritto in un post su Intagram, accompagnato da uno screenshot di uno scambio di messaggi con il direttore del coro Sunday Service Jason White.
Non mettetevi troppo comodi, però, perché la normalità dura poco.
Una volta che il controverso rapper ha deciso per il ritorno del coro, ha postato subito dopo la foto di una tunica del Klu Klux Klan (KKK).
Ye ha infatti pubblicato su Instagram uno scatto, ora rimosso, di una tunica bianca tipicamente affiliata al gruppo suprematista bianco con la didascalia: "L'abbigliamento del giorno".
Ha condiviso la stessa immagine anche su X, con la didascalia: "FIT PIC".
I post sono stati criticati dagli utenti dei social media, con alcuni che hanno espresso il loro sdegno.
"Qualcuno prema ctrl + alt + delete e riavvii Kanye per favore", ha commentato un utente dei social media, mentre un altro ha aggiunto: "Qualcuno gli dirà che è nero?".
Il KKK ha una storia di atti di violenza contro le minoranze. Il gruppo d'odio suprematista bianco e di estrema destra si oppone violentemente agli ebrei, ai cattolici, agli immigrati dell'Europa meridionale/orientale e - cosa più confusa di tutte considerando il post di West - ai neri.
Quest'anno West è finito sotto tiro per aver venduto una maglietta bianca con un grande emblema di svastica sul petto, un articolo indicato come "HH-01" sul suo sito web, un possibile riferimento al canto "Heil Hitler".
Il sito è stato chiuso da Shopify, anche se il rivenditore online ha dichiarato che la chiusura non è avvenuta perché vendeva articoli con la svastica, ma piuttosto per il potenziale di frode. Tuttavia, Shopify ha condannato l'articolo, definendolo "vile, disgustoso e imperdonabile".
Questo fa seguito anche a post molto controversi in cui si dichiarava "un nazista" - cosa di cui ha fatto marcia indietro giorni dopo, dicendo su X che "dopo un'ulteriore riflessione" era "giunto alla consapevolezza che non sono un nazista".
Le sue sfuriate del mese scorso lo hanno visto anche dichiarare il "dominio" sulla moglie Bianca Censori, il cui vestito trasparente ai Grammy ha destato preoccupazione per la sua salute psicologica.
Il rapper è stato abbandonato dalla sua agenzia di talenti in seguito a queste discutibili uscite.
Il post sul KKK di West si aggiunge anche a un'osservazione offensiva fatta dal rapper il 6 marzo, in cui scriveva: "Il prossimo album ha un suono antisemita. Il mio nuovo sound si chiama antisemita".
Non è chiaro se questo sia legato all'uscita del suo album "Bully", di cui ha parlato all'inizio del 2025.
Ciò che è chiaro è che il caso di West non solo ha messo alla prova i limiti della separazione tra arte e artista, ma ha reso la sua difesa totalmente impossibile.