Per la prima volta si svolgeranno alle Olimpiadi delle gare di breakdance
Mezzo secolo dopo la sua prima apparizione nelle strade di New York, la breakdance fa il suo debutto alle Olimpiadi questo venerdì a Parigi. Prima dell'inizio delle gare, l'atmosfera è particolarmente tesa tra ali atleti della nuova disciplina.
Uno sport, ma anche un'arte
Bboy Diego, ballerino di breakdance, spiega che "le prove porranno sotto i riflettori la breakdance, che è un'attività sorprendente e molto fisica. Ci sono movimenti complessi, ma la cosa più importante per me è la creatività". Bgirl Vibe, ballerina, trova "bello che il nostro sport venga notato, perché la breakdance è uno sport, sì, ma per me non è solo questo. Penso che sia soprattutto un'arte". Per Og Samson, allenatore di breakdance, "si può parlare sia di sport che di cultura. Ma è molto positivo che si sia in ambito sportivo qui. Perché è un'importante promozione per la breakdance".
Sono 32 i ballerini di breakdance che si sfideranno tra venerdì e sabato, con un unico obiettivo: vincere la prima medaglia d'oro della disciplina. Ma la danza è davvero uno sport? O è una forma d'arte? E perché le persone di tutto il mondo ballano? Una mostra a Parigi pone queste domande, spiegando che, secondo la scienza, la danza fa bene all'organismo e al cervello. Aiuta a scoprire il proprio corpo, a esplorare lo spazio e a creare legami sociali.
Una mostra immersiva a Parigi
L'esposizione immersiva invita bambini e adulti a "girare", "saltare" o ancora "incontrarsi", in una danza che si svolge ogni mezz'ora. Vincent Delétang, coreografo, spiega che "in ogni spazio, possiamo vedere che le famiglie che vengono a partecipare e a ballare, i gruppi si legano. Le persone non si conoscono e improvvisamente c'è un'unità, un'unione attraverso la danza". Tre coreografi hanno immaginato spazi che stimolano la creatività. Attorno non ci sono specchi, ma avatar, per concentrarsi sul lasciarsi andare, piuttosto che sull'immagine.
La mostra, intitolata "Danser", è visitabile fino al prossimo giugno alla Cité des Sciences et de l'Industrie di Parigi.