Un turisto kazako è stato fermato dopo aver scritto la parola ALI su una parete della Casa dei Ceii, nel Parco Archeologico di Pompei. L'uomo dovrà pagare il restauro del danno
Un turista del Kazakistan è stato fermato sabato mattina dal personale di vigilanza e accoglienza mentre stava incidendo le lettere ALI su un intonaco chiaro nella casa dei Ceii, nel Parco archeologico di Pompei.
Il turista è stato denunciato presso il posto fisso Carabinieri vicino agli scavi di Pompei e dovrà rispondere per il danno arrecato al patrimonio. Sul posto i restauratori e il personale di coordinamento per valutazioni tecniche.
“Atto incivile, grazie alla nuova legge voluta dal ministro Gennaro Sangiuliano l’autore del reato dovrà pagare per il restauro della parete. Bravi i collaboratori del ministero e della società Ales che sono prontamente intervenuti. Ottima collaborazione con i Carabinieri che ringraziamo per la tempestività", ha detto il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel.
Dove si trova la Casa dei Ceii a Pompei
La Casa dei Ceii, scavata tra il 1913 e il 1914, si legge sul sito del Parco archeologico, rappresenta uno dei rari esempi di dimora antica di età tardo-sannitica (II sec. a.C.). La proprietà della domus è stata attribuita al magistrato Lucius Ceius Secundus, sulla base di una iscrizione elettorale dipinta sul prospetto esterno della casa.
La facciata della domus, con il suo rivestimento a riquadri in stucco bianco e l’alto portale coronato da capitelli cubici, è esemplificativa dell’aspetto severo che doveva avere una casa di livello medio d’età tardo sannitica (II sec. a.C.). Al centro dell’atrio tetrastilo peculiare è la vasca dell’impluvio, realizzata con frammenti di anfore posti di taglio, secondo una tecnica diffusa in Grecia ma che Pompei trova solo un altro confronto nella casa della Caccia Antica.