Alla Berlinale standing ovation per Sean Penn

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Alla Berlinale standing ovation per Sean Penn. Il docu-film sul conflitto in Ucraina piace a tutti

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Alla Berlinale è stata la volta di "Superpower" il docu -film di Sean Penn sulla guerra in Ucraina . A termine della proiezione c'è stata una standin g ovation.

Inizialmente doveva essere un film sul presidente, il film si concentra sul conflitto ancora in corso.

Il film  racconta mesi di incontri ravvicinati, in persona e via Zoom, del due volte premio Oscar e del suo co-regista Aaron Kaufman, con il presidente Volodymyr Zelensky. 

Quando i registi Sean Penn e Aaron Kaufman iniziarono le riprese di Superpower all’inizio del 2021, un’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin era solo una minaccia.

Penn e Kaufman si sono recati in Ucraina per saperne di più su Volodymyr Zelensky, l’attore e comico che ha interpretato un improbabile candidato alla presidenza in televisione prima di diventare l’effettivo presidente dell’Ucraina, e che a quel punto era ancora poco noto agli americani ( se non per l'Ucrainagate).

Il 24 febbraio 2022, mentre Penn e Kaufman stavano girando a Kiev, la notizia dell’invasione di Putin fece il giro del mondo. Mentre le esplosioni scuotevano la città, divennero involontari testimoni di quanto accadeva. 

Penn ha fatto la prima di numerose interviste con Zelensky la notte dell’invasione e  colpito da ciò che vedeva  è diventato un testimonial dell’Ucraina.

Le parole del direttore artistico su Superpower di Sean Penn

È un documentario girato in circostanze difficilissime, ma è anche un film che racconta il ruolo dell’arte e dell’artista in tempi difficili, così il direttore artistico del festival Carlo Chatrian che ha organizzato, per commemorare l’anniversario dell’invasione, una serie di eventi che coinvolgono cineasti dall’Ucraina di cui verranno presentati, nel corso della rassegna, nove nuovi film. 

Nel suo primo incontro con Zelensky il presidente ucraino era in giacca e cravatta . Era il 23 febbraio; il giorno dopo le bombe russe cominciarono a piovere sull’Ucraina, e Zelensky da allora indossa luna sorta di divisa mimetica grigioverde.

Non un'idea qualsiasi

L’idea iniziale di Penn e Kaufman era di raccontare l’inconsueta traiettoria di Zelensky, da attore, a politico eletto presidente nella vita reale nel 2019 e subito coinvolto nelle polemiche del processo di impeachment contro Donald Trump. (Zelensky interpreta ne Servitore del Popolo il ruolo di un professore di storia che viene eletto presidente dell’Ucraina a sua insaputa ma si ribellerà ai piani di una cupola che vuole controllarlo per tutelare i propri interessi). 

Si è cambiato registro con il film "Blackberry" che ha trovato il consenso della critica e del pubblico.

Il film di Matt Johnson racconta l'era del telefono cellulare con tanta ironia. Ma non solo. 

La caduta del muro di Berlino torna in "Un giorno ci diremo tutto", di Emily Atef, la storia di una giovane donna che s'innamora di un uomo di mezza età della Germania dell'Est.

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