In anteprima mondiale al festival di Venezia il film sul santo di Pietralcina che viene interpretato da Shia Labeouf
"Padre Pio" è in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia che apre questa settimana. Il film, diretto da Abel Ferrara, non è un'opera propriamente autobiografica ma intanto Shia Labeouf sembra l'interprete ideale per il non facile ruolo del santo canonizzato nel 2000.
Siamo nell'Italia devastata dalla grande guerra dove i primi sanguinari attacchi fascisti si manifestano in un paese del mezzogiorno dove i socialisti vincono le elezioni. "Nel film c'è una combinazione di eventi, l'inizio del fascismo, la strage di San Giovanni Rotondo - spiega il regista - Allo stesso tempo, sulle mani del frate spuntano le stigmate. In quel momento della sua unione con Cristo avverte un' inconsapevole sensazione d'angoscia per il mondo che lo circonda".
La repressione fascista
Un corteo popolare accompagna per le strade gli amministratori socialisti eletti ma davanti alle porte del municipio il corteo viene fermato dai carabinieri. Il resto è la storia di un massacro: 14 morti e 85 feriti.
Il film ha come punto di partenza l'arrivo di Padre Pio nel convento di cappuccini di San Giovanni Rotondo, una città povera dell'Italia meridionale, nel periodo in cui i soldati stavano tornando a casa dopo la tragedia delle trincee. Il passato feudale dell'Italia di allora era ancora un presente insormontabile con la Chiesa cattolica e ricchi proprietari terrieri che cercavano di mantenere il potere trattando i contadini come degli schiavi. In questo clima nascono i primi sentori del movimento socialista italiano che diede il via ai primi scioperi.
Il film sarà presentato nella sezione Giornate degli Autori. La Mostra del Cinema di Venezia apre i battenti il 31 agosto per chiudersi il 10 settembre.