Nel 79 d.C. il Vesuvio eruttò e coprì Pompei con uno strato di sei metri di cenere e lapilli, cristallizzandola nei secoli. Quando iniziarono gli scavi gli archeologi rimasero inizialmente sorpresi nel ritrovare decine di soggetti erotici fra le sculture e i dipinti che ornavano case e strade della cittadina. Ma ben presto le scene erotiche divennero una presenza costante, tanto da dedicarvi una mostra fino a gennaio 2023.
"Arte e sensualità nelle case di Pompei" è allestita nella Palestra Grande del Parco archeologico di Pompei fino al 15 gennaio 2023.
"Penso che la moderna cultura americana sia troppo pudica e a disagio con il corpo umano - dice un turista di Seattle - Quindi è bello vedere come gli antichi fossero più aperti e disposti a mostrare e glorificare il corpo umano".
Un percorso adatto a tutti
Il tour è educativo mostra che l'erotismo e la bellezza del corpo erano rappresentati in tutte le sfere della vita pubblica e privata, nei bagni, nei ristoranti e naturalmente negli interni delle ville, come richiamo alla fertilità e alla prosperità.
Spiega Gabriel Zuchtriegel, direttore del sito di Pompei:
"Gran parte del nostro pubblico è composta da famiglie e bambini. Questo tema può sembrare poco accessibile, ma è onnipresente a Pompei, quindi deve essere spiegato anche ai bambini in qualche modo. Abbiamo pensato di farlo attraverso la storia di due centauri".
Da Pompei non finiscono di emergere tesori e testimonianze della vita e della cultura dell'antichità. Tra queste anche il gusto per la sensualità e l'erotismo dell'età imperiale, che l'aveva eletta a residenza di villeggiatura.