Dopo una lunga pausa, il cantante canadese Michael Bublè torna a calcare i palcoscenici di tutto il mondo, con i grandi classici della musica americana e con i pezzi del suo repertorio. Euronews lo ha incontrato alla Birmingham Arena.
BIRMINGHAM (REGNO UNITO) - Dopo una lunga assenza, è tornato sul palco. Per la gioia dei suoi fan, in tutto il mondo.
La sua voce da baritono e il suo stile da crooner gli hanno procurato quattro Grammy Awards, 60 milioni di album venduti e spettacoli in tutto il mondo: il re del swing, del jazz e del pop**: Michael Bublé.**
44 anni a settembre, incontriamo l'artista canadese - in possesso anche della nazionalità italiana, grazie al nonno materno Demetrio, originario di Treviso, poi emigrato a Vancouver (Canada) - a Birmingham, per una tappa inglese (alla Arena Birmingham) del suo tour mondiale, che terminerà il 10 novembre a Monaco di Baviera.
"Quando sono sul palco, sono felice"
"La amo... Amo la musica, amo la connessione, amo le risate", confessa Michael Bublè.
"Sono stato costruito per fare questo, questa è la mia gioia e quando arrivo sul palco penso che è proprio là la mia felicità".
"Penso di aver interpretato due personaggi diversi. Un tempo c'era l'amico, il figlio, il padre fuori dal palco ed ero diventato una sorta di eroe sul palco. Credo di aver inventato un alter ego, che era un po' più cool di me, un po' più forte, forse un po' più distaccato".
"L'American Songbook è bellissimo"
"Ho vissuto molto nella mia vita e penso di aver appena iniziato a sentirmi più a mio agio e così la persona che sale sul palco ha iniziato a trasformarsi, sempre più, nel vero Michael".
L'interpretazione di Michael Bublé delle più famose canzoni popolari americane degli inizi del XX secolo - come, ad esempio, "My Funny Valentine" - gli ha fatto guadagnare un posto tra i Grandi della Musica.
E' stato proprio il suo amato nonno Demetrio ad accendergli la passione per il Great American Songbook.
"Sono sempre più sorpreso che l'American Songbook non abbia colpito molte altre persone nel modo in cui ha colpito me, perché è così bello!", esclama Michael Bublè.
"Molte di queste canzoni parlano di amore e desiderio, di cuori spezzati e sesso. Queste sono cose che tutti possiamo capire ed è per questo che 100 anni dopo sono ancora canzoni importanti...
Amo essere in grado di prendere una canzone e reimmaginarla a modo mio".
"Il modo giusto di vivere? Essere nel momento"
Artista poliedrico, Micheal Bublè scrive anche canzoni sue, come il singolo di successo del 2009 "Haven't met you yet”.
"Guardando indietro sono sempre più orgoglioso, perché mi rendo conto di aver scritto molte canzoni davvero belle".
"È strano guardare indietro e sentire "Home" o "Haven't met you yet" oppure "Everything" o "Lost", tutte queste canzoni, che quando le sento mi fanno pensare a dove ero e come ero... Un'altra persona, un'altra vita", ricorda Michael Bublè.
"Nella mia vita, so di aver vissuto momenti difficili e quindi mi dà grande piacere quando i tempi sono buoni. E penso che parte del vivere nel modo giusto", conclude Michael Bublè, "sia cercare di essere nel momento e farlo con gentilezza e integrità".
"Social" Backstage
La giornalista di Euronews, Katharina Rabillon, sul suo profilo Twitter, non perde certo l'occasione di pubblicare una sua foto insieme a Michael Bublè.
E noi siamo ben lieti di "ritweetarla".
Link utili
- Video ufficiale di "Haven't met you yet"