Alla Scala la Violetta della Traviata è un angelo nero

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La soprano californiana Angel Blue interpreta l'eroina di Verdi accanto a una leggenda vivente, Plácido Domingo

È una delle più gloriose eroine nella storia dell'opera: la Violetta della Traviata.

Il sontuoso capolavoro di Verdi è tornato nelle scorse settimane al teatro alla Scala di Milano. La soprano californiana Angel Blue interpretava con passione la tragica eroina, accanto a una leggenda vivente: Plácido Domingo. Per la cantante americana un'esperienza senza precedenti: "Ho convissuto con quest'opera, direi, da quando avevo 16 anni - racconta -, e naturalmente col passare degli anni me ne sono davvero innamorata, e onestamente non avrei mai sognato che un giorno avrei avuto l'opportunità di cantarla alla Scala".

Sul podio il Maestro Marco Armiliato, un nome di riferimento nel panorama lirico internazionale. Per lui "Traviata è una di quelle opere che non stancano mai. Ogni nota è sempre nuova, ogni battuta è sempre nuova, e questo dev'essere sempre il nosto scopo: cercare sempre di tenere la musica fresca, giovane".

Ispirata alla Signora delle Camelie di Alexandre Dumas, la Traviata narra le vicende di una cortigiana parigina che vive una storia d'amore conclusasi in tragedia. Un personaggio che affascina la sua alter ego, che la descrive così: "Credo davvero che sia una donna intelligente, e soprattutto molto umile, e penso che l'idea che qualcuno possa essere nel fondo del cuore una buona persona ma magari faccia un lavoro che gli altri non considerano degno di rispetto, be', penso che questo tema sia universale".

Armiliato concorda: "I personaggi che ha descritto Verdi sono così veri, così reali che la gente si immedesima nei personaggi e nei caratteri di Violetta, di Germont e anche del papà".

Plácido Domingo, che interpreta il padre dell'amante di Violetta, è un po' un padrino per Angel Blue, fattasi notare all'Operalia nel 2009. Il suo entusiasmo, dice, è unico: "Ha quest'amore, quest'eccitazione, la gioia e la passione per l'arte. E non solo per l'arte del canto. Per la musica. Ed è come se emanasse da lui. Lo percepisci, ed è contagioso".

Angel si commuove più volte durante l'intervista, soprattutto nel rievocare il momento finale della morte di Violetta: "Dice che la gioia e il dolore accadono a tutti noi: la tomba ai mortali di tutto è confine! Nessuno può sfuggire. È semplicemente la realtà. La morte fa parte della vita. E quando canto, in quel momento sono solo grata di trovarmi proprio lì dove sono, a cantare quell'aria":

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