Venticinque musiciste per riaffermare il diritto delle donne a autodeterminarsi
Hanno suonato a Lisbona, nel Festival dedicato ai giovani musicisti, le 25 interpreti dell'Orchestra femminile afghana Zohra, sorprendendeno il pubblico e anche loro stesse.
"Mia madre non voleva farmi andare alla scuola di musica, diceva che non sono cose per ragazze, perché siamo musulmani", dice Madina Sarwari, musicista.
La musica e l'autonomia delle donne: due cose che i taleban avevano messo al bando durante il loro regime e che ancora oggi dividono la società locale. Per questo chi lavora con le donne e la musica punta più lontano.
"Siamo impegnati a fondo sul tema della uguaglianza di genere in Afghanistan e vorremmo usare il potere della musica per dare più forza alle ragazze e alle donne di tutto il paese", afferma Ahnad Sarmast, fondatore dell'Istituto nazionale afghano per la musica.
La speranza ora è che tornino in Afghanistan i tanti musicisti finiti in esilio nel corso degli ultimi decenni.