Il 100 per cento dell maison andrà alla Fondazione Armani. Figura chiave della successione sarà il compagno e storico collaboratore, Leo Dell'Orco. Date indicazioni anche sulle proprietà e sullo stile futuro dell'azienda
Sono due i testamenti lasciati da Giorgio Armani, il fondatore di un impero della moda morto giovedì 4 settembre a 91 anni.
I documenti sono stati aperti a Milano il 9 settembre e delineano il futuro del patrimonio dello stilista, stimato tra gli 11 e i 13 miliardi di euro. Scritti a mano dallo stilista, i testamenti sono stati stilati in tempi recenti, in quanto datati 15 marzo e 5 aprile 2025.
Il patrimonio di Armani comprende ville, yacht, opere d'arte, partecipazioni a grandi multinazionali e la sua iconica azienda. Armani era la quarta persona più ricca d'Italia e la 235esima al mondo, secondo la rivista Forbes, e non aveva eredi diretti.
La Maison alla Fondazione Giorgio Armani
La Giorgio Armani SpA è andata al 100% alla Fondazione Giorgio Armani.
Il gruppo conta un fatturato di 2,3 miliardi di euro, più di 10mila dipendenti e 2,700 negozi in 60 Paesi.
La Fondazione avrà il 9,9 per cento di azioni in proprietà e il diritto di "nuda proprietà" sul restante 90 per cento. In questo modo la Fondazione avrà il 30 per cento dei diritti di voto.
La guida della società è andata al compagno e storico braccio destro dello stilista, Pantaleo (Leo) Dell'Orco, che avrà il 40 per cento dei diritti di voto nella società. I nipoti Andrea Camerana e Silvana Armani ne deterranno invece il 15 per cento ciascuno.
Lo stilista ha lasciato anche azioni senza diritto di voto alla sorella, Rosanna Armani, e alla nipote, Roberta Armani.
Nel testamento Armani ha anche indicato di vendere il 15 per cento della maison entro massimo un anno e mezzo, in via prioritaria a uno dei gruppi tra Lvmh, EssilorLuxottica o L’Oreal. In alternativa, fino al 54,9 per cento della società andrà quotata in borsa entro cinque anni.
Le azioni di Giorgio Armani in EssilorLuxottica
Armani deteneva anche il 2 per cento in EssilorLuxottica, la multinazionale italo-francese specializzata in occhiali, per un valore di circa 2,5 miliardi di euro. Il 40 per cento delle quote è stato assegnato a Dell'Orco e il 60 per cento ai familiari.
Le proprietà di Armani a chi andranno
Le ville di Armani sono state assegnate alla sorella Rosanna e ai nipoti Andrea Camerana e Silvana Armani.
Le residenze di lusso sono sparse tra Saint Tropez, Antigua, Broni e Pantelleria, e fanno capo alla società "L'Immobiliare Srl", il cui usufrutto andrà al compagno Dell'Orco.
Il compagno dello stilista avrà anche l'usufrutto a vita della residenza milanese di Armani, un palazzo a via Borgonuovo. Armani ha in particolare indicato che i quadri e gli arredi della casa "non vengano rimossi da dove si trovano", ad eccezione di un'opera di Matisse e di una foto di Rayman, assegnate alla sorella Rosanna. L'utilizzo di una delle case di New York di Armani è stato assegnato a Michele Morselli, amico dello stilista e amministratore delegato di "L'Immobiliare Srl".
Le linee guida: stile essenziale e integrità morale
Armani ha anche indicato chiaramente quali dovranno essere i principi alla base della guida della società. Tra questi ci sono gestire l'azienda "in modo etico, con integrità morale e di correttezza" e "la ricerca di uno stile essenziale, moderno, elegante e non ostentato".