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Trump rassicura i mercati: rimbalzo globale dopo le aperture su Cina e Fed

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca, 22 aprile 2025, Washington DC, Usa
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca, 22 aprile 2025, Washington DC, Usa Diritti d'autore  AP Photo
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Di Tina Teng
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Borse in forte crescita, dollaro in ripresa e oro in calo dopo le dichiarazioni del presidente Usa sulla politica monetaria e commerciale

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I mercati finanziari globali hanno invertito la rotta spinti dal cambio di tono del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nei confronti della Cina e della Federal Reserve. Le Borse sono rimbalzate, il dollaro si è rafforzato e l’oro ha perso terreno, segnalando un ritorno di fiducia tra gli investitori.

Parlando alla Casa Bianca, Trump ha annunciato che i dazi sulla Cina saranno "sostanzialmente ridotti", pur precisando che "non saranno pari a zero". Le sue parole hanno fatto eco a quelle del segretario al Tesoro Scott Bessent, che ha definito le attuali tariffe "non sostenibili", lasciando intendere un possibile allentamento delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.

In un incontro separato, Trump ha inoltre chiarito di non voler licenziare Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, nonostante le critiche mosse in passato. "Mi piacerebbe vederlo più attivo nel ridurre i tassi d’interesse", ha dichiarato. Un atteggiamento molto più conciliante rispetto a pochi giorni prima, quando lo aveva definito "Mr Too Late".

Rally azionario globale

I commenti di Trump hanno avuto un impatto immediato. I futures su Wall Street sono balzati: il Dow Jones è salito dell’1,13%, l’S&P 500 dell’1,51% e il Nasdaq del 1,76%. Anche i mercati asiatici hanno risposto positivamente: l’Hang Seng ha guadagnato il 2,4%, il Nikkei 225 l’1,91%, il Kospi l’1,54% e l’ASX 200 australiano l’1,41%.

In Europa, i mercati si sono mossi in sintonia con l’ottimismo globale: l’Euro Stoxx 50 ha aperto in rialzo dell’1,73%, il DAX tedesco del 2,49% e il FTSE 100 britannico dell’1,1%.

Dollaro in recupero, titoli di Stato più solidi

Sul fronte valutario, l’indice del dollaro Usa è risalito dell’1% a quota 99,25. L’euro, il franco svizzero e lo yen giapponese si sono indeboliti, con l’Eur/Usd sceso sotto 1,14 dopo aver toccato i massimi da novembre 2021.

Anche i Treasury hanno beneficiato del clima di maggiore fiducia. I rendimenti dei titoli decennali e trentennali sono saliti rispettivamente al 4,35% e al 4,8%. Il rendimento del biennale, sensibile ai tassi della Fed, è cresciuto di 6 punti base fino al 3,8%.

Oro in calo, Bitcoin vola

Il rinnovato appetito per il rischio ha pesato sull’oro, tradizionale bene rifugio. I futures del Comex sono crollati da 3.510 a 3.355 dollari l’oncia, mentre l’oro spot ha perso oltre il 4% dai massimi storici.

Al contrario, il Bitcoin ha registrato un’impennata del 6,25 per cento nelle ultime 24 ore, superando i 93.400 dollari (82mila euro). La criptovaluta continua a mostrare una sorprendente resilienza, restando sopra quota 84mila dollari nonostante le recenti turbolenze nei titoli tech Usa.

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