Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato le nuove misure da Washington nel pomeriggio americano, contenute in un ordine esecutivo. Dazi minimi del 10 per cento per tutti, che salgono al 20 per cento per i prodotti importati dall'Ue, al 34 per la Cina e in varia misura per circa 60 Paesi
Donald Trump ha annunciato, mercoledì a Washington, dazi al 20 per cento sui prodotti importati dall'Ue e altri generalizzati in varia misura sulle importazioni da altri Paesi del mondo, eccetto per determinate categorie di prodotti per cui le tariffe doganali sono più alte.
Un brutta notizia per l'Unione europea "che è stata dura con noi", ha detto il presidente Usa dal Giardino delle rose della Casa Bianca, dove ha tenuto il suo atteso intervento alle tra le 16 e le 17 ora locale (la serata in Italia).
Trump ha annunciato l'introduzione di un dazio base minimo del 10 per cento su tutte le importazioni, a cui fanno eccezione le tariffe doganali specifiche inflitte a determinati Paesi (come quelli dell'Ue) e quelle già previste per singoli settori.
"Questo è il giorno in cui l'industria americana rinasce, in cui si comincia a rendere di nuovo ricca l'America dopo che per decenni Paesi sia amici che nemici hanno derubato gli Stati Uniti, rubando posti di lavoro e fabbriche", ha detto Trump che al termine del discorso ha firmato un ordine esecutivo, "è una nuova dichiarazione di indipendenza, economica".
La Casa Bianca ha precisato che le nuove misure entreranno in vigore il 5 e il 9 aprile.
Dazi al 34 per cento per la Cina e al 10 per cento per il Regno Unito
Sulle merci importate dal Regno Unito, saranno imposti dazi del 10 per cento, la metà di quelli imposti ai Paesi dell'Ue, mentre alla Cina è toccato il 34 per cento.
Trump ha reso noto anche che gli Stati Uniti applicheranno "tariffe reciproche" a tutti di "circa la metà" di quanto gli altri Paesi chiedono agli Usa.
Di qui il calcolo delle nuove tariffe doganali statunitensi.
Il presidente ha tirato fuori una lavagna l'intestazione "Dazi reciproci", con una lista di dazi applicati da vari Paesi del mondo sui prodotti degli Stati Uniti e, in un'altra colonna, quelli applicati dagli Usa.
Trump ha dunque spiegato che la Cina "fa pagare" agli Stati Uniti una tariffa del 67 per cento, per cui gli Stati Uniti rispondono con un contro-dazio del 34 per cento. L'Unione Europea "ci applica tariffe superiori al 10 per cento e hanno l'Iva del 20 per cento", ha proseguito.
La lista ha indicato anche le misure di ritorsione per altri Paesi tra cui: 46 per cento al Vietnam 32 per cento a Taiwan, al Giappone il 24 per cento, alla Corea del Sud il 25 per cento, all'India il 26 per cento, alla Thailandia il 36 per cento.
I Paesi colpiti con misure specifiche sono una sessantina. Non è stata risparmiata neanche l'Ucraina, che si ritrova con dazi del 10 per cento. Curiosamente mancano Canada e Messico, al centro di un tira e molla con gli Usa nelle scorse settimane, e che hanno comunque subito già dazi su specifici settori.
Trump ha confermato anche i dazi al 25% sulle auto estere
Per prima cosa il presidente ha confermato a inizio discorso l'avvio di dazi del 25 per cento sulle auto prodotte all'estero, da questo giovedì 3 aprile, come annunciato nei giorni scorsi.
"Gli introiti generati dai dazi verranno usati per ricostituire l'industria americana", e per ridurre il debito statunitense, ha promesso Trump che ha tuttavia lasciato uno spiraglio aperto.
"Eliminate i vostri dazi, abbassate le vostre barriere, non manipolate le vostre valute e iniziate ad acquistare decine di miliardi di dollari di beni americani", se volete essere esentati da questi provvedimenti, ha detto, avvertendo i leader mondiali.
Prima dell'intervento, il dipartimento del Commercio aveva annunciato dazi del 25 per cento sulle importazioni di birra e sulle lattine di alluminio negli Stati Uniti dalla mezzanotte di venerdì 4 aprile.
L'euro si è rafforzato nei confronti del dollaro dopo l'annuncio sui dazi ben sopra quota 1,08, a 1,0823 dollari, mentre in Nasdaq ha perso il 2,7 per cento.
von der Leyen: "Europa pronta a rispondere"
"I dazi universali annunciati dagli Stati Uniti rappresentano un duro colpo per le aziende e i consumatori di tutto il mondo. L'Europa è pronta a rispondere. Proteggeremo sempre i nostri interessi e i nostri valori. Anche noi siamo pronti a impegnarci. E passare dal confronto alla negoziazione", ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, commentando le nuove tariffe presentate da Trump.
La reazione di Meloni all'annuncio degli Stati Uniti
"L’introduzione da parte degli Usa di dazi verso l’Unione europea è una misura che considero sbagliata e che non conviene a nessuna delle parti", ha scritto la premier Giorgia Meloni in tarda serata di mercoledì su Facebook.
"Faremo tutto quello che possiamo per lavorare a un accordo con gli Stati Uniti, con l'obiettivo di scongiurare una guerra commerciale che inevitabilmente indebolirebbe l’Occidente a favore di altri attori globali. In ogni caso, come sempre, agiremo nell’interesse dell’Italia e della sua economia, anche confrontandoci con gli altri partner europei", ha concluso.