Ce lo spiega Véronique Willems, segretaria dell'Unione europea dell'artigianato e delle piccole imprese
Non sono solo i ritardi nei pagamenti a rendere la vita difficile alle piccole imprese. Anche se non sono illegali, termini di pagamento troppo lunghi compromettono gli investimenti, il flusso di cassa e i salari. La nuova direttiva europea mira a fissare una base più equa per i termini di pagamento.
"Negli accordi tra aziende ci sono spesso squilibri di potere tra il cliente e il fornitore - dice Véronique Willems, segretaria dell'Unione europea dell'artigianato e delle piccole imprese -. Quando il cliente è un'azienda più grande, a volte riesce a ottenere dai suoi fornitori più piccoli termini di pagamento un po' più lunghi, in modo da avere un po' più di capitale circolante".
"Questo però ha un impatto negativo sulla piccola azienda che non sempre ha la forza e il potere di discuterne con un cliente più grande - aggiunge Willems -. Spesso il 50%, 60% o anche 70% del fatturato di una piccola azienda dipende da un grosso cliente. Quindi non sono molto inclini a dire al cliente 'voglio un pagamento più veloce', o addirittura ad andare in tribunale: per loro sarebbe molto difficile".