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I droni marini sono diventati essenziali nella distruzione delle mine navali

Un membro dell'equipaggio di un aereo della Marina francese osserva il mare durante un'esercitazione militare della NATO e una missione di rilevamento di mine marine sopra il Mar Nero, 9 aprile 2025
Un membro dell'equipaggio di un aereo della Marina francese osserva il mare durante un'esercitazione militare della NATO e una missione di rilevamento di mine marine sopra il Mar Nero, 9 aprile 2025 Diritti d'autore  Andreea Alexandru/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Andreea Alexandru/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Sergio Cantone & Euronews Romania
Pubblicato il
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La parte occidentale del Mar Nero è minacciata dalle mine marine. Centinaia di ordigni rappresentano un pericolo per le attività costiere e marittime di Paesi Nato come Bulgaria, Romania e Turchia. I droni marini potrebbero essere la soluzione per eliminare il rischio, secondo gli esperti

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Centinaia di mine navali minacciano il traffico nel Mar Nero fin dai primi giorni della guerra in Ucraina. Le acque di Stati membri della Nato come Bulgaria, Romania e Turchia sono pericolose e devono essere costantemente monitorate dall'Alleanza atlantica.

Le mine costituiscono un rischio causa di perdite economiche considerevoli per i Paesi che si affacciano sulle sponde occidentali e orientali del Mar Nero, anche rendendo necessarie polizze assicurative più elevate, rotte più complicate e riduzione del turismo.

Lo sminamento è quindi un'attività cruciale per la sicurezza e l'economia del fianco orientale della Nato e dell'Unione europea.

L'impiego di mine fa parte del tentativo russo di avvicinarsi a Odessa e di quello ucraino di difendere la città da eventuali mezzi da sbarco. Entrambe le parti fanno quindi uso di queste armi per motivi offensivi e difensivi.

Veicoli comandati da remoto per sminare: una svolta

La guerra in Ucraina ha segnato una svolta nell'impiego di droni e dei veicoli senza pilota nei cieli per scopi militari, sia sulla terraferma sia sui mari.

Nel Mar Nero, per esempio, che è un cosiddetto mare semichiuso, i droni hanno svolto un ruolo letale costringendo le navi della marina russa a lasciare Sebastopoli e a trovare riparo nel porto di Novorossijsk, nel Mar Nero orientale, lontano dalla portata dei droni marini e dei missili navali ucraini.

Questi dispositivi si sono rivelati molto utili anche per le marine di Paesi non direttamente coinvolti nei combattimenti. Da qualche tempo la Marina romena ha avviato regolari operazioni di sminamento con droni sottomarini importati dal Regno Unito.

Membro del sottomarino frances Atlantique-2
Membro del sottomarino frances Atlantique-2 AP Photo

Una troupe televisiva di Euronews Romania è salita a bordo di un cacciamine equipaggiato con il drone sottomarino Sea Fox per seguire le operazioni di sminamento.

I droni subacquei Sea Fox, montati sul cacciamine Ion Ghiculescu, sono già stati testati con successo negli abissi.

Questo veicolo sottomarino senza equipaggio, telecomandato, può distruggere le mine navali a distanza senza mettere in pericolo gli equipaggi.

Denis Giubernea, comandante del Minehunter, spiega come funziona il drone Sea Fox.

"È controllato a distanza. Ha un cavo, una fibra ottica di 1.500 metri, e viene guidato attraverso l'acqua. Quindi, è permanentemente legato alla nave. Dopo che l'oggetto è stato identificato come una mina, il drone torna alla nave ed entra in gioco un secondo drone, neutralizzatore, che si avvicina alla mina e la fa esplodere.

Mine navali alla deriva nelle acque territoriali romene

Dallo scoppio della guerra in Ucraina sono state scoperte 150 mine navali alla deriva nel Mar Nero, sei delle quali nelle acque territoriali romene. Rappresentano un pericolo costante.

"L'Ucraina ha realizzato mine difensive e la Federazione Russa ha realizzato mine offensive. Non possiamo conoscerne il numero esatto, ma è possibile che ci siano mine alla deriva e quindi il rischio è sempre più alto", afferma Denis Giubernea.

Secondo gli esperti militari, il ruolo dei droni nella guerra marittima è di grande rilevanza tattica. I veicoli marittimi senza pilota si sono dimostrati essenziali nella caccia alle mine.

Membro del sottomarino frances Atlantique-2
Membro del sottomarino frances Atlantique-2 AP Photo

Una nuova generazione di droni marini completamente autonomi

Il modello Sea Fox deve ancora essere controllato tramite un cavo ottico, il che richiede che la nave cacciatrice di mine sia relativamente vicina al teatro delle operazioni.

Sidharth Kaushal, Senior Research Fellow del Royal United Services Institute (Rusi), ha dichiarato a Euronews: "Se un sistema è completamente autonomo, l'imbarcazione che lo controlla può operare da una posizione più arretrata, il che consente di essere al sicuro da minacce vive, missili da crociera o, appunto, navi di superficie senza equipaggio, che possono essere usate per colpire le navi per la contromisure delle mine".

Secondo Kaushal, l'identificazione di una mina è un compito che richiede molto tempo e che comporta una combinazione di diversi livelli di rilevamento e di analisi umana.

Inoltre, l'uso dell'intelligenza artificiale nello sminamento ha meno implicazioni etiche rispetto ad altri settori delle operazioni militari in cui è richiesto un giudizio umano finale.

"La caccia alle mine è un'area non controversa per l'impiego di sistemi completamente automatizzati, a differenza delle situazioni che prevedono l'eliminazione di esseri umani. Lo smaltimento delle mine è un settore meno controverso dal punto di vista politico", ha aggiunto.

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