La Polonia ha recuperato documenti medievali di inestimabile valore e un frammento di scultura gotica rubati durante la guerra. Si tratta di uno dei più importanti successi di restituzione degli ultimi decenni
La Polonia sta recuperando una delle più preziose collezioni di beni culturali rubati nel dopoguerra: 73 documenti in pergamena dei secoli XIII-XV provenienti dall’Archivio Centrale dei Documenti Storici di Varsavia sono stati restituiti, insieme alla testa di San Giacomo il Vecchio, frammento di una scultura gotica del XIV secolo dal Castello di Malbork.
L’annuncio è arrivato durante le consultazioni polacco-tedesche a Berlino. La ministra della Cultura Marta Cienkowska ha consegnato anche un pacchetto di nove richieste per la restituzione di altri 35 beni culturali ancora in Germania, definendo la giornata “storica” per il patrimonio polacco.
Le pergamene riguardano concessioni di terre, bolle papali e trattati tra la Polonia e l’Ordine Teutonico, tra cui documenti del 1215, 1228, 1259, 1326, 1349 e il trattato di pace del 1422 sul lago di Mełno. Questi atti erano stati sottratti durante la Seconda guerra mondiale e trasferiti in Germania, dove erano confluiti nel Geheimes Staatsarchiv Preußischer Kulturbesitz a Berlino.
La testa di San Giacomo, rimossa durante i bombardamenti del 1945 e successivamente esportata al Germanisches Nationalmuseum di Norimberga, tornerà a Malbork per essere ricomposta e ricollocata nella chiesa originale.
Tra gli altri beni richiesti figurano manoscritti medievali, diari di Stefan Żeromski, medaglioni e oggetti del Museo delle Comunicazioni di Varsavia, oltre a una campana del XV secolo.
Il ritorno dei documenti e della scultura rappresenta un importante passo diplomatico e culturale nel lungo percorso di restituzione dei tesori polacchi trafugati, iniziato ufficialmente nel 1948 e oggi finalmente coronato da risultati concreti.