Arresti a Parigi: tre membri di SOS Donbass accusati di spionaggio economico e attività destabilizzanti per conto della Russia. Un quarto indagato resta sotto sorveglianza giudiziaria
Tre persone sono state arrestate a Parigi con l’accusa di lavorare per i servizi di sicurezza russi. L’ufficio del procuratore della capitale ha confermato che gli indagati sono sospettati di spionaggio economico e di aver condotto attività destabilizzanti sul territorio francese nell’interesse di Mosca.
Secondo diversi media francesi, in custodia si trovano tre membri dell’organizzazione franco-russa SOS Donbass, mentre un quarto indagato è stato posto sotto sorveglianza giudiziaria.
I sospetti: dalla propaganda filorussa allo spionaggio
Tra i fermati figura Anna Novikova, 40 anni, fondatrice e vicepresidente di SOS Donbass, con doppia cittadinanza francese e russa. È lei, secondo le informazioni preliminari, ad aver attirato per prima l’attenzione della Direzione generale della sicurezza interna (Dgsi). Gli investigatori sospettano che abbia avvicinato dirigenti di aziende francesi per ottenere informazioni sensibili sugli interessi economici del Paese.
Un altro indagato è il russo quarantenne Vyacheslav P., identificato grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza che lo riprendono mentre affiggeva manifesti filorussi sull’Arco di Trionfo a settembre. Dopo l’episodio, avrebbe contattato Novikova per riferire della sua attività.
Entrambi sono accusati di danneggiamento di proprietà statale nell’interesse di uno Stato straniero e di partecipazione a un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati. Novikova deve inoltre rispondere di raccolta di informazioni sensibili a favore di un Paese straniero e di collusione con uno Stato estero, reato che prevede fino a dieci anni di reclusione.
Il terzo arrestato è Vincent P., 63 anni, cittadino francese ritenuto anch’egli un dirigente di SOS Donbass. Un quarto imputato, Bernard F., 58 anni, non è stato posto in detenzione preventiva ma rimane sotto stretta sorveglianza giudiziaria.
SOS Donbass, l’associazione al centro del caso
SOS Donbass è stata registrata nel settembre 2022 nei Pirenei Atlantici come associazione umanitaria. Secondo il sito ufficiale, la sua missione sarebbe quella di fornire sostegno alle “vittime della guerra civile nel Donbass”. L’organizzazione raccoglie fondi per i residenti della regione parzialmente occupata dalla Russia e sostiene pubblicamente la necessità di soluzioni diplomatiche guidate da Francia ed Europa.
Tuttavia, i suoi canali social diffondono regolarmente contenuti filorussi: clip di discorsi di Vladimir Putin e del ministro degli Esteri Sergej Lavrov, oltre a materiali provenienti da media statali russi vietati nell’Unione Europea.
Secondo la Dgsi, queste attività – insieme ai contatti dei membri con ambienti politici ed economici francesi – indicano un potenziale tentativo di influenzare l’opinione pubblica e ottenere informazioni sensibili per conto di Mosca.
Le indagini sono ancora in corso e potrebbero allargarsi ad altri membri dell’associazione.