Disordini ad Amsterdam dopo una manifestazione contro l’immigrazione: 29 persone arrestate. Corteo inizialmente pacifico, tensione esplosa nel pomeriggio. Contro-protesta antifascista senza incidenti
Almeno 29 persone sono state arrestate domenica ad Amsterdam dopo che una manifestazione contro l’immigrazione, inizialmente pacifica, è degenerata nel centro cittadino.
I manifestanti si erano radunati intorno a mezzogiorno nella centralissima Museumplein per partecipare alla marcia organizzata dal gruppo “Nederland in Opstand” (“Paesi Bassi in rivolta”).
Durante la prima parte dell’evento, con discorsi e slogan contro la politica migratoria nazionale, non si erano registrati incidenti. Gli organizzatori avevano anche invitato i partecipanti a rispettare il percorso autorizzato.
La tensione è salita nel tardo pomeriggio, quando un gruppo di manifestanti ha lasciato il corteo ufficiale per dirigersi verso il centro città. Secondo i media locali, alcune persone hanno fatto esplodere fuochi d’artificio, scandito slogan anti-immigrazione e danneggiato beni pubblici, spingendo la polizia a intervenire. Gli scontri hanno portato a 29 arresti.
Contro-protesta pacifica
Parallelamente, centinaia di persone si sono radunate per una contro-manifestazione antifascista e antirazzista, che si è svolta senza incidenti. Le autorità hanno dispiegato un massiccio dispositivo di sicurezza per evitare che i due gruppi si scontrassero direttamente.
Tensioni in vista delle elezioni
La protesta di Amsterdam segue una manifestazione analoga tenutasi pochi giorni prima a L'Aia, dove si erano verificati scontri violenti: auto incendiate, vandalismi e attacchi contro la sede del partito Democraten 66 (D66).
L’episodio aveva suscitato una condanna trasversale, inclusi interventi del leader di D66 Rob Jetten, del primo ministro ad interim Dick Schoof e del leader della destra radicale Geert Wilders.
Le tensioni avvengono in un clima politico incandescente: i Paesi Bassi si preparano infatti a elezioni anticipate il 29 ottobre, indette dopo la caduta del governo in carica. La crisi politica è esplosa proprio sulla questione migratoria, con l’uscita dalla coalizione del Partito per la Libertà (PVV) guidato da Wilders.