Netanyahu ha criticato la condanna internazionale di Israele a seguito dell'attacco a Doha della scorsa settimana. Il segretario di Stato Marco Rubio in visita a Gerusalemme: "Usa fermamente al fianco di Israele"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha difeso come "legittimo" l'attacco del suo Paese contro i leader di Hamas in Qatar. Intervenuto in occasione dei colloqui con il segretario di Stato americano Marco Rubio lunedì, Netanyahu ha respinto la condanna internazionale e ha annunciato il proseguimento dell'offensiva su Gaza City.
Durante la conferenza stampa congiunta dopo il bilaterale, Rubio ha sottolineato che Washington è fermamente al fianco di Israele e ha ribadito le posizioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per raggiungere una pace duratura: il rilascio di tutti gli ostaggi vivi e morti e la fine della leadership di Hamas.
Netanyahu ha affermato che la guerra tra Israele e Hamas, a quasi due anni dal 7 ottobre 2023, non può terminare senza raggiungere tutti gli obiettivi militari di Israele, ovvero la distruzione del gruppo attivo nella Striscia.
Netanyahu ha affermato che il suo governo rimane impegnato a raggiungere i suoi obiettivi e non terminerà l'offensiva sulla Striscia finché non saranno restituiti tutti gli ostaggi. Circa 50 ostaggi sono ancora prigionieri di Hamas, di cui si ritiene che 20 siano vivi.
Il premier israeliano ha parlato anche dell'imminente operazione a Gaza City che, secondo i piani, porterà alla piena occupazione della città. Il leader israeliano ha affermato che l'Idf ritiene che la città settentrionale sia una delle ultime roccaforti di Hamas e si impegna a smantellare la sua capacità operativa.
Gaza City ospita centinaia di migliaia di palestinesi, per i quali Israele ha emesso ordini di evacuazione forzata, intimando loro di spostarsi verso sud.
Netanyahu ha attaccato Hamas, accusandola di costringere i civili a rimanere in città, aggiungendo che i combattenti di Hamas "sparano alle gambe" per impedire loro di andarsene. Il primo ministro israeliano non ha presentato alcuna prova a sostegno di queste affermazioni.
Netanyahu ha sottolineato che l'operazione militare prevista avrà luogo a prescindere, ma ha esortato i civili a seguire i consigli israeliani e ad "allontanarsi dal pericolo".
Netanyahu parla di attacchi "legittimi" in Qatar
I due hanno anche commentato gli attacchi israeliani della scorsa settimana contro la leadership di Hamas nella capitale del Qatar, Doha, che gran parte della comunità internazionale ha definito illegali.
Netanyahu ha ribadito ancora una volta che il suo Paese ha agito "in modo del tutto indipendente", aggiungendo che l'attacco, oltre a colpire le figure di Hamas, voleva trasmettere un messaggio: "Potete scappare, potete nascondervi, ma vi prenderemo".
Il premier israeliano ha anche denunciato l'ondata di critiche internazionali nei confronti di Israele.
"C'è un immenso cinismo e ipocrisia nella condanna di Israele", ha detto Netanyahu. Ha poi citato la risoluzione 1373 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite come una delle ragioni alla base dei loro attacchi, che specifica che nessuno Stato dovrebbe ospitare, finanziare o fornire un rifugio sicuro ai terroristi.
Netanyahu ha poi paragonato gli attacchi del suo Paese a Doha alle operazioni degli Stati Uniti in Afghanistan e Pakistan per colpire il defunto leader di Al-Qaeda, Osama bin Laden, affermando che essi hanno preso di mira entità classificate come terroristi e sono quindi giustificati.
"Non si può avere una tale sovranità, quando si sta effettivamente dando una base ai terroristi e un luogo dove possono esercitare il loro orribile mestiere. È diritto di ogni Paese, secondo il diritto internazionale, difendersi al di là dei propri confini da chi vuole uccidere i propri cittadini", ha spiegato Netanyahu.
Netanyahu ha anche fatto riferimento alle operazioni israeliane in Europa contro i militanti dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) che assassinarono gli atleti israeliani ai Giochi Olimpici di Monaco nel 1972, osservando che nessun Paese condannò Israele per l'operazione all'epoca.
"L'abbiamo fatto uno per uno, nei principali Paesi europei, e non ho sentito un grande grido di biasimo nei confronti di questi Paesi, anche se non stavano ospitando questi terroristi, erano lì. Non li hanno nemmeno ospitati, come in questo caso", ha detto.
Rubio non ha precisato esplicitamente la posizione di Washington sull'attacco né ha espresso una condanna, insistendo invece sul fatto che gli Stati Uniti sono impegnati a contenere la situazione e a evitare una più ampia diffusione del conflitto nella regione.
L'alto diplomatico statunitense ha anche aggiunto che il Qatar è un "grande alleato" degli Stati Uniti e ha sottolineato che Trump rimane impegnato con i partner del Golfo. Venerdì scorso, il presidente statunitense è stato interrogato sull'attacco e ha avvertito Israele di essere "cauto nel suo approccio" con il Qatar.