Celebrata domenica mattina la canonizzazione del primo santo millennial Carlo Acutis e del figlio del fondatore del quotidiano la Stampa Pier Giorgio Frassati. "Oggi è una festa bellissima", ha detto Papa Leone
Alla presenza di circa settantamila persone in Piazza San Pietro in Vaticano, Papa Leone XIV ha proclamato santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Si tratta della prima celebrazione di questo tipo da quando Prevost è diventato pontefice.
"Dichiariamo e definiamo Santi i Beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis e li iscriviamo nell'Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siamo devotamente onorati tra i Santi", ha dichiarato il Papa leggendo la tradizionale formula in latino.
"Oggi è una festa bellissima per tutta l'Italia, per tutta la Chiesa e per tutto il mondo", ha detto Leone XIV all'inizio della messa dal sagrato della Basilica di San Pietro.
"Prima di iniziare la solenne celebrazione di canonizzazione volevo fare un saluto a tutti voi perché è anche un giorno di molta gioia. Saluto soprattutto tanti giovani e ragazzi venuti per questa Santa messa, veramente una benedizione del Signore. Siete venuti da diversi Paesi, e' un dono di fede che vogliamo condividere", ha aggiunto il Papa.
"Guardiamo a San Pier Giorgio Frassati e a San Carlo Acutis: un giovane dell’inizio del Novecento e un adolescente dei nostri giorni, tutti e due innamorati di Gesù e pronti a donare tutto per Lui", ha detto il Papa durante la celebrazione.
"Pier Giorgio ha incontrato il Signore attraverso la scuola e i gruppi ecclesiali e lo ha testimoniato con la sua gioia di vivere e di essere cristiano nella preghiera, nell’amicizia, nella carità. Al punto che, a forza di vederlo girare per le strade di Torino con carretti pieni di aiuti per i poveri, gli amici lo avevano ribattezzato “Frassati Impresa Trasporti”!", ha ricordato Prevost poi il pensiero su Acutis: "Carlo, da parte sua, ha incontrato Gesù in famiglia, grazie ai suoi genitori, Andrea e Antonia – presenti qui oggi con i due fratelli, Francesca e Michele – e poi a scuola, anche lui, e soprattutto nei Sacramenti, celebrati nella comunità parrocchiale. È cresciuto, così, integrando naturalmente nelle sue giornate di bambino e di ragazzo preghiera, sport, studio e carità".
"Pier Giorgio e Carlo, hanno coltivato l’amore per Dio e per i fratelli attraverso mezzi semplici, alla portata di tutti", ha ancora detto il Papa aggiungendo che perfino quando la malattia li ha colpiti e ha stroncato le loro giovani vite, "nemmeno questo li ha fermati e ha impedito loro di amare, di offrirsi a Dio, di benedirlo e di pregarlo per sé e per tutti".
"Carissimi, i santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro", ha concluso il pontefice.
Chi era Carlo Acutis: il primo santo millennial
Il corpo di Carlo Acutis riposa dal 2019 ad Assisi, all'interno del Santuario della Spogliazione. Milioni di fedeli da tutto il mondo si sono recati in pellegrinaggio per onorare il giovane beato, la cui salma è esposta in una teca di vetro, vestita con la sua tuta da ginnastica. La sua storia, strettamente legata alla tecnologia, continua a vivere anche online: una webcam trasmette in diretta su YouTube 24 ore su 24 le immagini della sua teca e del flusso ininterrotto di pellegrini, rendendolo un vero e proprio "influencer di Dio".
La strada verso la canonizzazione di Carlo Acutis è segnata da due miracoli, entrambi riconosciuti dalla Chiesa cattolica. Il primo riguarda la guarigione inspiegabile di Matheus, un bambino brasiliano affetto da una rara malformazione pancreatica. Nel 2013, dopo aver pregato con una reliquia di Acutis, Matheus guarì completamente, un evento che la comunità scientifica della Chiesa ha definito inspiegabile. Il secondo miracolo, riconosciuto nel 2022, è legato a Valeria, una studentessa costaricana a Firenze.
Dopo un grave trauma cranico e un destino che sembrava segnato, la madre di Valeria si recò sulla tomba di Acutis ad Assisi e, poche ore dopo, la ragazza si riprese completamente, una guarigione fulminea che la Chiesa ha riconosciuto come un secondo miracolo.
Chi era Pier Giorgio Frassati, figlio del fondatore de La Stampa proclamato santo
Pier Giorgio Frassati (1901-1925), la cui vita è stata un ponte tra il mondo dell'alta borghesia e quello dei più bisognosi, è stato un'icona di fede e carità. Nato da Alfredo Frassati, fondatore del quotidiano "La Stampa," Pier Giorgio maturò una fede profonda nonostante le distanze spirituali del padre, agnostico. La sua vocazione si manifestò fin da giovane, quando scelse di dedicarsi agli ultimi, diventando un punto di riferimento per le famiglie povere di Torino, che assisteva con generosità.
Non solo carità: Frassati seppe unire l'impegno sociale e la politica alla sua spiritualità. Membro di associazioni cattoliche e militante nel Partito Popolare Italiano, credeva fermamente nella necessità di riforme per una società più giusta. Morì a soli 24 anni, stroncato da una poliomielite che probabilmente contrasse assistendo i malati. La sua morte inaspettata rivelò l'immensa popolarità e la profonda influenza che aveva avuto.
Papa Giovanni Paolo II proclamò beato Pier Giorgio Frassati il 20 maggio 1990, in seguito al miracolo riconosciuto della guarigione di Domenico Sellan, affetto dal morbo di Pott. Dal 2008, il corpo del beato riposa incorrotto in una cappella del Duomo di Torino. La sua tomba è meta di pellegrinaggio per i fedeli, che pregano e lo venerano.