Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

I Patriarchi Pizzaballa e Teofilo: "Non lasceremo Gaza"

pizzaballa
pizzaballa Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved
Diritti d'autore Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved
Di Giorgia Orlandi
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

Pizzaballa e Teofilo III in una nota congiunta, denunciano la violenza “ingiustificabile” a Gaza e annunciano che clero e religiose resteranno nella Striscia per assistere i più vulnerabili, rifiutando lo sfollamento forzato

PUBBLICITÀ

Un appello alla comunità internazionale per fermare la guerra e una violenza definita “ingiustificabile”. È questo il senso del comunicato congiunto diffuso dal Patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, e dal Patriarca greco-ortodosso Teofilo III, che hanno annunciato la scelta di suore e clero di restare nella Striscia per continuare ad assistere i più vulnerabili,** nonostante la decisione di Israele di prendere il controllo di Gaza city e occupare l'intera striscia.

“Violenza a Gaza ingiustificabile”

Nella nota del 26 agosto, Pizzaballa e Teofilo III chiedono alla comunità internazionale di intervenire per mettere fine al conflitto e denunciano l’ingiustizia dello sfollamento forzato dei civili.

“Lasciare Gaza e cercare di fuggire verso sud sarebbe una condanna a morte”, si legge. “Clero e religiose hanno scelto di restare e di prendersi cura di quanti trovano rifugio nei complessi parrocchiali”.

I Patriarchi richiamano anche le parole di Papa Leone XIV: “Tutti i popoli, anche i più piccoli e deboli, devono essere rispettati dai potenti nella loro identità e nei loro diritti, in particolare il diritto di vivere nella propria terra; e nessuno può costringerli all’esilio”.

“Non sappiamo cosa accadrà sul campo" affermano. "Ma questa non è la strada giusta. Non c’è motivo di giustificare lo sfollamento di massa deliberato e forzato di civili. È tempo di porre fine a questa spirale di violenza, di fermare la guerra e dare priorità al bene comune”.

Da qui l’appello: “Affinché la comunità internazionale agisca per fermare questa guerra insensata e distruttiva e per garantire il ritorno delle persone scomparse e degli ostaggi israeliani”.

Il ruolo della Parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza

Definita dal parroco Gabriel Romanelli "Un’oasi di pace in mezzo alla guerra”, la Parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza City è l’unica chiesa cattolica latina della Striscia. Di piccole dimensioni ma con una storia antica, oltre a gestire scuole primarie e secondarie, svolge un ruolo sociale essenziale offrendo accoglienza e assistenza sanitaria.

Più volte risparmiata dai raid, Il 17 luglio scorso la parrocchia è stata colpita da un carro armato israeliano: l’attacco ha causato tre morti e decine di feriti.

La nota congiunta dei Patriarchi sottolinea come la comunità non possa essere abbandonata: “Molti rifugiati che vivono nei nostri complessi sono indeboliti e malnutriti, a causa delle difficoltà degli ultimi mesi".

Il cardinale Pizzaballa nell’omelia dell’Assunzione

Sul significato della presenza della Chiesa a Gaza e sul ruolo dei cristiani, Pizzaballa è tornato anche nell’omelia pronunciata il giorno dell’Assunzione. “Il nostro compito è richiamare tutti all’umanità. Non viviamo a compartimenti stagni: se chiudi gli occhi su ciò che accade dentro e fuori dai confini, perdi l’umanità”.

Il Patriarca ha riflettuto anche sul cambiamento della Chiesa: “È finito un modello di Chiesa. Il cristianesimo tradizionale è più fragile. Ma non dobbiamo avere paura di ciò che finisce: siamo chiamati a costruire qualcosa di nuovo, a pronunciare una parola chiara, propositiva”.

Infine ha precisato: “La fine della guerra non segnerà la fine delle ostilità e del dolore. Con questa situazione dovremo fare i conti ancora a lungo”.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

"Imperativo morale ed etico": i portoghesi si uniscono alla missione umanitaria Flotilla verso Gaza

Colpita la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza: due morti e diversi feriti tra cui padre Romanelli

L'italiano Pizzaballa è arcivescovo di Gerusalemme. Papa gli affida missione di pace