Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Donald Trump: "Non credo che ci sia una carestia a Gaza"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump Diritti d'autore  Jacquelyn Martin/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Jacquelyn Martin/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di يورونيوز
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

Donald Trump nega l’esistenza di una carestia a Gaza e accusa Hamas di rubare gli aiuti. Israele avvia pause tattiche e corridoi umanitari, mentre cresce la mobilitazione internazionale per affrontare l’emergenza

PUBBLICITÀ

"A Gaza non c’è carestia, forse solo malnutrizione". Così si è espresso il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in dichiarazioni alla stampa, nel solco di quanto precedentemente detto dal primo ministro israeliano Netanyahu, suscitando polemiche internazionali. Il leader americano ha rivendicato un contributo di 60 milioni di dollari inviato due settimane fa come sostegno alimentare alla popolazione della Striscia, ma ha aggiunto: "Nessuno mi ha ringraziato".

Trump ha inoltre suggerito che Hamas stia sottraendo parte degli aiuti destinati ai civili, mettendo in dubbio la reale efficacia dei convogli umanitari. Parallelamente, ha chiesto la restituzione degli ostaggi ancora detenuti da Hamas e ha invitato Israele a «prendere una decisione chiara» sul futuro della Striscia, pur ammettendo di non sapere cosa accadrà.

Israele apre corridoi e sospende temporaneamente le operazioni

Dal fronte israeliano, arriva la notizia dell’apertura di corridoi umanitari protetti e dell’avvio di pause tattiche quotidiane in tre aree della Striscia — Mawasi, Deir al-Balah e Gaza City — dalle 10.00 alle 20.00. L’obiettivo dichiarato è facilitare il passaggio sicuro dei convogli di aiuti. Le pause, secondo l’Idf (Forze di difesa israeliane), avverranno in coordinamento con le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie.

Nonostante queste misure, le operazioni militari contro le fazioni palestinesi continuano, con la possibilità di un'espansione nei prossimi giorni. In parallelo, è stata attivata una nuova linea elettrica per alimentare un impianto di desalinizzazione nel sud della Striscia, in grado di fornire acqua potabile a circa 900.000 persone.

Aiuti via cielo e via terra: il sostegno internazionale si intensifica

Sabato, l’esercito giordano ha effettuato tre lanci aerei sulla Striscia, insieme a un aereo degli Emirati Arabi, per un totale di 25 tonnellate di beni umanitari. Domenica, camion egiziani hanno attraversato il valico di Rafah, portando cibo e materiali per la ricostruzione. Nelle ultime settimane, oltre 850 camion di aiuti sono stati distribuiti attraverso canali coordinati dalle Nazioni Unite.

Nel frattempo, la comunità internazionale continua a fare pressioni per una soluzione duratura. L’Asean ha esortato al dialogo e alla moderazione, mentre Trump ha rilanciato la sua visione geopolitica, suggerendo l’uso degli accordi commerciali come strumento diplomatico per risolvere crisi e tensioni.

Tuttavia, la realtà sul campo resta grave. Nonostante la retorica, la popolazione di Gaza affronta condizioni umanitarie critiche, con accesso limitato a cibo, acqua e cure mediche. Le pause tattiche e l’afflusso di aiuti rappresentano un segnale positivo, ma secondo molte organizzazioni umanitarie, non bastano a rispondere all’emergenza di scala drammatica.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Unione europea: eurodeputati chiedono sanzioni contro Israele per le "atrocità" commesse a Gaza

Pam: i tagli Usa agli aiuti alimentari sono "una condanna a morte" per milioni di persone

Striscia di Gaza: almeno 72 palestinesi uccisi negli attacchi israeliani