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Guerra in Ucraina, Putin: "Pronti a nuovi colloqui di pace e a consegnare altre tremila salme"

Il Presidente russo Vladimir Putin e il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, Russia, lunedì 23 giugno 2025.
Il Presidente russo Vladimir Putin e il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, Russia, lunedì 23 giugno 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Michela Morsa
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Secondo il presidente russo i negoziati a Istanbul stanno dando risultati positivi, sebbene le posizioni delle due parti siano molto distanti

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Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca è pronta a tenere un nuovo ciclo di negoziati di pace con l'Ucraina e a restituire i corpi di altri tremila soldati ucraini nell'ambito di un nuovo scambio di prigionieri di guerra. Il leader del Cremlino lo ha detto ai giornalisti venerdì.

Putin ha sottolineato che i negoziatori delle due parti sono in costante contatto, ma che vi sono grandi differenze tra le proposte presentate nei precedenti colloqui. Ha però espresso la speranza che il proseguimento del dialogo, probabilmente a Istanbul, contribuisca a ridurre il divario.

Secondo Putin i colloqui di pace hanno senso e stanno dando risultati positivi. "Abbiamo già concordato lo scambio di 1.200 prigionieri. Finora ne abbiamo rilasciati cinquecento e ne abbiamo ricevuti indietro quattrocento, e credo che otterremo tutti quelli che dovremmo ricevere", ha dichiarato.

"Abbiamo restituito più di seimila salme di militari ucraini caduti, mentre ne abbiamo ricevute solo 57 in cambio. Ora siamo pronti a consegnarne altri tremila. Questo è comunque un risultato positivo dei colloqui di Istanbul", ha continuato il leader russo.

Il secondo round di colloqui di pace tra Ucraina e Russia si è svolto a Istanbul il 2 giugno. Durante l'incontro le delegazioni hanno discusso la possibilità di un cessate il fuoco e hanno concordato uno scambio di alcune categorie di prigionieri, nonché uno scambio reciproco di salme di soldati caduti in prima linea sulla base di unaformula seimila per seimila.

Il primo round di colloqui, tenutosi il 16 maggio, aveva portato al più imponente scambio di prigionieri dall'inizio della guerra – in un formato mille per mille – ma non aveva fatto registrare progressi concreti verso la fine dell’invasione russa dell'Ucraina.

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