Trump ha citato come motivo l'imposta canadese sui servizi digitali si applica alle imprese anche straniere che si relazionano con gli utenti online in Canada e colpirà società come Amazon, Google, Meta, Uber e Airbnb. Quando ai dazi sul made in Europe dal 9 luglio il presidente Usa è rimasto vago
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato venerdì che sospenderà immediatamente i colloqui commerciali con il Canada per via della tassa di Ottawa sulle aziende tecnologiche, che ha definito "un attacco diretto e palese al nostro Paese".
Trump, in un post sul suo social network Truth Social, ha detto che i canadesi hanno informato gli Stati Uniti che si stanno attenendo al loro piano di imporre la tassa, che dovrebbe entrare in vigore lunedì.
"Sulla base di questa tassa egregia, con la presente interrompiamo TUTTE le discussioni sul commercio con il Canada, con effetto immediato", ha postato Trump.
"Comunicheremo al Canada la tariffa doganale che pagheranno per fare affari con gli Stati Uniti d'America entro i prossimi sette giorni".
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La tassa sui servizi digitali si applica alle imprese canadesi e straniere che fanno affari con gli utenti online in Canada.
Si applicherà a società come Amazon, Google, Meta, Uber e Airbnb con un prelievo del 3 per cento sulle entrate degli utenti canadesi.
L'applicazione sarà retroattiva, lasciando alle aziende statunitensi un conto di 2 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro) da pagare alla fine del mese.
Quanto all'Europa ha detto che la scadenza del 9 luglio per l'entrata in vigore dei dazi aggiuntivi sulle importazioni di prodotti dall'Ue potrebbe essere "estesa o accorciata", ha detto Trump in una conferenza stampa venerdì.
Il presidente Usa ha ripetuto che i Paesi che da anni stanno fregando gli Stati Uniti in materia di commercio “ora si trovano di fronte a una forza molto più grande di loro, e non gli piace”.
Il segretario Usa al Tesoro, Scott Bessent, aveva dichiarato in precedenza che i negoziati con i partner commerciali statunitensi potrebbero essere “conclusi entro il Labor Day”, che cade il 1 settembre, suggerendo dunque che l'amministrazione Trump potrebbe estendere i negoziati commerciali.
Gli Stati Uniti stanno negoziando con più di una dozzina di partner commerciali e ha già posticipato l'entrata in vigore dei dazi dallo scorso aprile. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto giovedì che la scadenza di luglio non è “critica”.