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Nuove accuse contro il Gruppo Wagner: "Si indaghi su atrocità in Africa"

Uomini in uniforme militare del Burkina Faso attorno a un cadavere in un video postato in un gruppo Telegram affiliato al Gruppo Wagner
Uomini in uniforme militare del Burkina Faso attorno a un cadavere in un video postato in un gruppo Telegram affiliato al Gruppo Wagner Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Clea Skopeliti Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Un gruppo di esperti di un'università americana ha chiesto alla Corte penale internazionale di indagare su presunti casi di brutalità commessi da miliziani del Gruppo Wagner, oggi trasformato in Africa Corps

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Un gruppo di esperti legali dell'università della California di Barkeley, negli Stati Uniti, ha chiesto alla Corte penale internazionale (Cpi) di avviare un'indagine sul gruppo di combattenti "Wagner", legato alla Russia, per presunti crimini di guerra, sostenendo che i miliziani potrebbero aver violato il diritto internazionale in Africa occidentale.

Mentre gli Stati Uniti e la Francia si sono ritirati dalla regione, la Russia è intervenuta sempre più spesso, con i suoi mercenari che combattono al fianco dei regimi militari contro i militanti jihadisti in Paesi come il Mali, il Burkina Faso e il Niger.

Le accuse di Human Rights Watch

I mercenari russi del gruppo Wagner sono stati accusati dall'organizzazione non governativa Human Rights Watch (Hrw) di aver commesso gravi abusi contro i civili in Mali. Similmente, in un documento riservato ottenuto in esclusiva dall'Associated Press, gli esperti dell'università della California sostengono che le immagini e i video di apparenti atrocità condivisi sui social media potrebbero fornire prove di crimini di guerra. Ma anche che la stessa diffusione di questi contenuti potrebbe di per sé costituire un grave illecito.

L'argomentazione è stata avanzata sulla base del fatto che, secondo lo Statuto di Roma su cui si basa la Corte penale internazionale, la violazione della dignità personale è un crimine.

Lindsay Freeman, direttrice del programma Technology, Law & Policy presso il Centro per i diritti umani dell'ateneo americano, ha dichiarato: "La Wagner ha abilmente sfruttato le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per coltivare e promuovere il suo marchio globale di mercenari spietati. In particolare, la loro rete Telegram, nella quale si racconta la loro condotta nel Sahel, rappresenta un'orgogliosa dimostrazione pubblica della loro brutalità".

Accuse di torture, mutilazioni e cannibalismo

Il rapporto, presentato alla Corte penale internazionale prima che gli Stati Uniti vi si scontrassero all'inizio di quest'anno, include esempi di atrocità che sembrano essere state commesse in Mali e Burkina Faso.

È emerso che una rete di canali, che secondo gli analisti open source sono probabilmente gestiti da membri o ex membri della Wagner, ha condiviso video e foto, presumibilmente di combattenti dello stesso gruppo, che ritraggono abusi da parte di uomini armati e in uniforme, spesso accompagnati da un linguaggio disumanizzante sulle loro vittime.

A luglio, un canale Telegram affiliato a Wagner ha ripubblicato tre video di uomini che sembravano essere membri delle forze armate del Mali e dei cacciatori Dozo, un gruppo di difesa alleato locale, che commettevano abusi che alludevano al cannibalismo. In uno di questi, un uomo con l'uniforme delle forze armate del Mali cucina quelle che afferma essere parti di un corpo umano.

Nello stesso mese, è stato condiviso su X anche un video apparentemente proveniente dal Burkina Faso che ritrae un uomo armato in pantaloni militari che tiene in mano una mano e un piede mozzati, a un certo punto sorridendo mentre il piede gli penzola dai denti.

I video sono stati rimossi da X per violazione delle sue regole e messi dietro un paywall su Telegram. Gli eserciti di entrambi i Paesi hanno cercato di prendere le distanze dalle immagini e dai video, definendoli esempi di "rare" atrocità e affermando che avrebbero identificato i responsabili, anche se non è chiaro se lo abbiano fatto.

Telegram assicura che i contenuti violenti vengono rimossi

Telegram ha dichiarato all'AP che i contenuti che incoraggiano la violenza sono "esplicitamente vietati" e "rimossi ogni volta che vengono scoperti. I moderatori, dotati di strumenti personalizzati di intelligenza artificiale e apprendimento automatico, monitorano proattivamente le parti pubbliche della piattaforma e accettano le segnalazioni per rimuovere milioni di contenuti dannosi ogni giorno", ha dichiarato Telegram. Non ha però specificato se la censura venga o meno effettuato anche sui materiali distribuiti dietro un paywall.

Dopo che il leader dei Wagner, Yevgeny Prigozhin, è stato ucciso in un incidente aereo nel 2023, Mosca ha costruito un nuovo gruppo paramilitare, l'Africa Corps, che opera sotto un controllo più stretto delle autorità russe, è considerato un successore del Wagner e conta tra i propri affiliati molti ex combattenti.

Terrorizzare psicologicamente i civili

La memoria dell'università della California Berkeley chiede che la Corte penale internazionale indaghi sulle persone che collaborano con Wagner e con i governi del Mali e della Russia per i presunti abusi commessi nel Mali settentrionale e centrale tra il dicembre 2021 e il luglio 2024, come esecuzioni extragiudiziali, torture, mutilazioni e cannibalismo, nonché per il presunto reato di diffusione di video che promuovono queste atrocità, aggiungendo "una nuova dimensione di danno a un gruppo esteso di vittime".

"La distribuzione online di queste immagini potrebbe costituire il crimine di guerra di oltraggio alla dignità personale e il crimine contro l'umanità di altri atti inumani per terrorizzare psicologicamente la popolazione civile", ha osservato Freeman.

È la prima volta che questo tema viene posto al vaglio Corte penale internazionale. Ma Freeman ha fatto notare che esistono precedenti legali in alcuni tribunali europei per l'imputazione del crimine di guerra di oltraggio alla dignità personale basato principalmente sulle prove dei social media.

I casi reali di cannibalismo nel contesto della guerra nel Sahel sono "probabilmente rari", ha dichiarato Danny Hoffman, docente di studi internazionali all'Università di Washington. Ma "la vera forza di queste storie deriva dall'attenzione e dalla paura che creano", ha aggiunto.

L'obiettivo di questi contenuti è quello di umiliare e minacciare coloro che sono considerati nemici di Wagner e dei suoi alleati militari locali, ma secondo gli esperti possono anche scatenare rappresaglie e aiutare i gruppi jihadisti a reclutare.

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