Nuove esplosioni a Teheran, mentre arrivano segnali contraddittori dal presidente degli Stati Uniti. Trump non esclude colloqui con il regime, ma invia nuove forze in Medio Oriente e chiede all'Iran di arrendersi
Intensi attacchi aerei israeliani hanno preso di mira Teheran, nelle prime ore di mercoledì, all'indomani della richiesta di Donald Trump, di una "resa incondizionata" da parte dell'Iran.
Il presidente degli Stati Uniti ha anche avvertito sul social Truth di sapere "dove si nasconde" la Guida Suprema, Ayatollah Ali Khamenei, e che “almeno non per ora” non ci sono "piani per ucciderlo".
Gli Usa hanno inviato aerei da guerra, altri da rifornimento e una seconda portaerei verso il Medio Oriente, in quella che sembra la vigilia di un'entrata in guerra al fianco di Israele.
Il sesto giorno di guerra tra Israele e Iran
Una forte esplosione è stata udita intorno alle 5 del mattino, ora locale, nella capitale iraniana, dopo che Israele aveva indicato la possibilità di un attacco nel quartiere di Mehrabad a sud dell'aeroporto, dove si trovano installazioni militari e complessi industriali.
In quello di Hakimiyeh, nella parte orientale di Teheran, è stata invece colpita un'accademia delle Guardie della Rivoluzione, il cui nuovo leader e capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, Ali Shadmani, è stato ucciso martedì in un omicidio mirato israeliano.
Israele afferma che l'offensiva iniziata venerdì contro comandi militari e impianti nucleari in Iran serve a impedire la costruzione di un'arma atomica che potrebbe essere usata in futuro contro Tel Aviv e Gerusalemme.
L'esercito israeliano ha parlato di oltre 50 caccia impiegati nelle ultime operazioni, che hanno incluso un sito di centrifughe nucleari nella capitale e un sito per la produzione di missili terra-terra.
Gli attacchi da venerdì hanno ucciso 224 persone in Iran, ma Ong legate alla diaspora danno un bilancio che è almeno il doppio. L'Iran ha risposto lanciando in questi giorni circa 400 missili e centinaia di droni contro Israele, dove sono state uccise 24 persone.
ll ministero della Sanità israeliano ha dichiarato che oltre 90 persone ferite dall'attacco missilistico iraniano della notte sono state ricoverate.
Secondo Israele, l'Iran ha lanciato nella notte tra martedì e mercoledì un totale di 15 missili e diversi droni.
Le dichiarazioni contraddittorie di Trump sulla guerra all'Iran
Trump ha lasciato lunedì il vertice del Gruppo dei Sette (G7) in Canada dicendo di dovere seguire il conflitto, di cui si aspetta "una vera fine" e non "un cessate il fuoco".
Il presidente Usa ha interpretato per fine la resa dell'Iran, e non una tregua, aggiungendo di "non avere molta voglia di negoziare". Seppure la "pazienza degli Stati Uniti si sta esaurendo", Trump ha detto che il vicepresidente, JD Vance, e l'inviato speciale Steve Witkoff potrebbero incontrare le controparti iraniane.
"Le operazioni condotte finora hanno avuto esclusivamente uno scopo di avvertimento e di deterrenza", ha dichiarato in un video il generale Abdul Rahim Mousavi, comandante dell'esercito iraniano, "l'operazione punitiva sarà effettuata a breve".
Martedì Israele ha lanciato attacchi su Teheran e su 12 siti di lancio di missili e strutture di stoccaggio. In città, che conta quasi dieci milioni di abitanti, numerosi negozi sono rimasti chiusi e molti iraniani hanno intasato le strade per mettersi in salvo nei Paesi confinanti.
Dall'altra parte, agli israeliani è stato raccomandato di rimanere vicino ai rifugi per via di missili iraniani che arrivano con maggiore frequenza sulle città israeliane.
Dopo essere stati sparati e intercettati per buona parte nel centro e nel nord di Israele (l'esercito ha parlato di 35 missili andati a segno, quindi circa uno su dieci), i lanci hanno riguardato martedì anche la città di Dimona, nel sud del Paese, dove si ritiene siano custodite le armi nucleare di Israele.
Possibili danni significativi alle centrali iraniane
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ritiene che i raid aerei di Israele sul sito di arricchimento di Natanz abbiano avuto un impatto diretto sulle operazioni sotterranee di centrifugazione dell'uranio.
Le immagini satellitari raccolte dopo gli attacchi di venerdì scorso, infatti, hanno mostrato secondo l'agenzia "ulteriori elementi che indicano un impatto diretto sulle sale di arricchimento".
In precedenza, si riteneva che fosse stato distrutta solo la struttura in superfice della centrale.
Secondo gli esperti a Natanz sono impiegate 10mila centrifughe che arricchiscono l'uranio fino al 60 per cento, dunque vicino alla soglia di uso militare del nucleare.
L'Iran afferma che il suo programma nucleare è pacifico, mentre gli Stati Uniti e i Paesi del G7 hanno stabilito che Teheran si è impegnata in uno sforzo sistematico per sviluppare un'arma nucleare dal 2003.
Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha detto martedì che gli attacchi alle strutture nucleari iraniane hanno riportato indietro il programma del Paese di un "molto tempo", ma Israele non ha ancora danneggiato l'impianto di Fordow, costruito dentro una montagna a decine di metri di profondità.
Per colpire questo impianto, servono le bombe anti-bunker più potenti in circolazione, le GBU-57 da 14 tonnellate, in dotazione solo agli Stati Uniti.