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Droni e guerra moderna: l’attacco ucraino che cambia le regole del conflitto e fa scuola in Europa

Collage Euronews: Un soldato ucraino con un drone.
Collage Euronews: Un soldato ucraino con un drone. Diritti d'autore  AP Photo/Libkos & Canva
Diritti d'autore AP Photo/Libkos & Canva
Di Johanna Urbancik
Pubblicato il
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Dopo l’attacco ucraino con droni alle forze aeree russe, cresce l’interesse in Europa per FPV e sistemi “kamikaze”. La Bundeswehr accelera sull’innovazione militare

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Nel fine settimana appena trascorso, un’operazione militare condotta dall’intelligence ucraina (SBU) ha inflitto un duro colpo all’aviazione russa. Utilizzando droni FPV (First Person View), le forze ucraine hanno colpito una base aerea russa, provocando la distruzione di numerosi jet da combattimento. L’operazione segna un’ulteriore evoluzione nell’uso dei droni nella guerra in Ucraina e, secondo molti analisti, sta ridefinendo il concetto stesso di conflitto armato nel XXI secolo.

Sine.Engineering, azienda ucraina all’avanguardia nei sistemi di comunicazione per UAV (veicoli aerei senza pilota, pilotati da remoto tramite un'interfaccia di controllo), ha commentato l’operazione parlando di “risultati asimmetrici” sul campo di battaglia, ottenuti con tecnologie economiche, veloci e adattabili, che mettono in difficoltà eserciti ancora legati a modelli bellici più lenti e costosi.

Andriy Zvirko e Andriy Chulyk
Andriy Zvirko e Andriy Chulyk Foto Verfügung gestellt von Sine.Engineering

La tecnologia ucraina dietro i droni invisibili: niente GPS, niente paura

Il segreto del successo? Droni intelligenti capaci di volare senza GPS, resistenti alle interferenze elettroniche e pilotabili con estrema precisione. È qui che entra in gioco Sine.Engineering, che ha sviluppato un sistema alternativo di localizzazione e controllo in tempo reale basato su dati robusti e tecnologie indipendenti.

Questa flessibilità operativa permette ai droni ucraini di superare le contromisure russe, continuando a colpire anche in ambienti saturi di segnali di disturbo. L’approccio ucraino combina innovazione rapida e adattabilità sul campo, un modello che ora anche gli eserciti occidentali, come la Bundeswehr tedesca, stanno osservando con crescente attenzione.

La Germania accelera: “Più droni kamikaze e sistemi autonomi”

In Germania, l’ispettore generale delle forze armate, Carsten Breuer, ha chiesto un’accelerazione nell’acquisto di droni kamikaze, sottolineando come le “munizioni a perdere” rappresentino una nuova frontiera della guerra tecnologica. I droni kamikaze – noti anche come loitering munitions – si librano sull’area di conflitto fino a trovare un bersaglio, per poi colpirlo con una carica esplosiva.

Un portavoce dell’Ufficio per lo Sviluppo dell’Esercito tedesco ha confermato a Euronews che l’obiettivo è diversificare il portafoglio di droni e aumentarne la quantità, puntando su soluzioni automatizzate e modulari. La Germania, dunque, sembra voler superare l’approccio esclusivo ai sistemi sofisticati, aprendo le porte a droni più piccoli e massificabili, proprio come quelli utilizzati in Ucraina.

Droni FPV pronti per il lancio su posizioni russe in un rifugio verso Kostyantynivka, regione di Donetsk, Ucraina, venerdì 23 maggio 2025
Droni FPV pronti per il lancio su posizioni russe in un rifugio verso Kostyantynivka, regione di Donetsk, Ucraina, venerdì 23 maggio 2025 Iryna Rybakova/Ukrainian 93rd Mechanized brigade

“La massa è una qualità”: il vantaggio dei droni piccoli ed economici

Secondo Andriy Chulyk e Andriy Zvirko di Sine.Engineering, la strategia vincente non è puntare solo su droni avanzatissimi, ma su un equilibrio tra alta tecnologia e soluzioni scalabili. “Un drone costoso con intelligenza artificiale può valere quanto cento piccoli droni FPV se l’avversario gioca sui numeri”, spiegano.

I piccoli UAV, infatti, sono più economici da produrre, facili da rimpiazzare e in grado di generare effetti dirompenti a basso costo. Un concetto che anche la Bundeswehr sta valutando con attenzione: “Anche la massa è una qualità”, ha ammesso il portavoce tedesco. In questo nuovo paradigma, il drone diventa bene di consumo militare – sacrificabile, ma estremamente utile.

Occhi, orecchie e cervello sul campo di battaglia

Il vantaggio competitivo si sposta sul software, non sull’hardware. Lo affermano sia l’esercito tedesco che le aziende ucraine. Un drone, per quanto avanzato, è solo un veicolo: il vero valore è nella sua capacità di raccogliere, analizzare e trasmettere dati, e nell’adattarsi rapidamente al contesto operativo.

Con lo sviluppo del Software Defined Defence, la Bundeswehr mira a dotare i propri droni di capacità aggiornabili, resistenti all’obsolescenza tecnologica. “Il software può evolvere rapidamente, rendendo potente anche un drone con componenti economici”, spiegano i tecnici.

Guerra dei droni: Ucraina e Russia in un continuo inseguimento tecnologico

La guerra tra Russia e Ucraina è diventata, di fatto, una corsa all’innovazione tra droni. Ogni nuova tecnologia viene presto replicata o neutralizzata dalla controparte. In questo scenario fluido, le aziende ucraine devono mantenere un contatto diretto con il fronte, aggiornando i propri sistemi in base al feedback di militari e comandanti sul campo.

“Riceviamo informazioni ogni giorno da chi è in trincea: cosa funziona, cosa no, quali sistemi sopravvivono. Questo ci permette di essere sempre un passo avanti”, racconta Chulyk.

Un drone
Un drone Foto Verfügung gestellt von Sine.Engineering

L’Europa osserva, ma la guerra in Ucraina non è un modello esportabile diretto

Nonostante l’interesse crescente, il portavoce dell’esercito tedesco mette in guardia: non tutto ciò che funziona in Ucraina è replicabile nei contesti NATO. Le condizioni sul fronte ucraino – in termini di intensità, territorio, e tipo di avversario – sono molto diverse da quelle in cui opererebbe l’esercito tedesco o francese.

Inoltre, il rapido ciclo tecnologico rende alcuni strumenti obsoleti in pochi mesi. Serve dunque una strategia flessibile e lungimirante, in cui l’investimento in software, automazione e capacità produttiva conti più della sofisticazione pura dei mezzi.

Droni vs soldati? No, serviranno entrambi

Sebbene i droni stiano assumendo un ruolo sempre più rilevante, non potranno mai sostituire completamente i soldati, ammettono anche i leader di Sine.Engineering. La vera forza sarà nell’integrazione tra tecnologia e risorse umane, specialmente in Paesi dove il reclutamento di militari è in calo.

“Nei Paesi ricchi, pochi vogliono andare in guerra. I droni possono colmare in parte questa lacuna”, afferma Chulyk. Ma aggiunge: servono formazione, munizioni, e una visione strategica condivisa.

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