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Gaza, preso d'assalto il magazzino di cibo del Pam: quattro morti

Palestinesi assaltano un magazzino del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite e trasportano sacchi di farina a Zawaida, nella Striscia di Gaza centrale, mercoledì 28 maggio 2025.
Palestinesi assaltano un magazzino del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite e trasportano sacchi di farina a Zawaida, nella Striscia di Gaza centrale, mercoledì 28 maggio 2025. Diritti d'autore  AP Photo/Abdel Kareem Hana
Diritti d'autore AP Photo/Abdel Kareem Hana
Di Evelyn Ann-Marie Dom
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo avviene un giorno dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco vicino a decine di migliaia di palestinesi dopo che la folla aveva invaso il centro di distribuzione della Gaza humanitarian foundation

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Almeno quattro persone sono morte e altre sono rimaste ferite nel magazzino del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) a Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza.

Secondo quanto riportato dalla stessa agenzia e dai funzionari sanitari dell'enclave, mercoledì migliaia di palestinesi affamati hanno fatto irruzione nell'edificio alla ricerca di cibo. Centinaia di persone si sono accalcate per entrare nella struttura e due persone sono morte schiacciate. Altre due sarebbero morte per ferite da arma da fuoco, ma non è chiaro chi sia stato ad aprire il fuoco.

Decine di persone sono state viste trasportare grandi sacchi di farina, ciascuno del peso di circa 25 chilogrammi, mentre si facevano strada fuori dall'edificio. Ormai un chilo di farina viene venduto a 70 dollari (62,2 euro), mentre un sacco intero arriva a 500 dollari (444,2 euro).

"I bisogni umanitari sono andati fuori controllo dopo 80 giorni di blocco totale di tutta l'assistenza alimentare e di altri aiuti a Gaza", ha scritto la sezione del Pam per il Medio Oriente e il Nord Africa su X.

"Il Pam ha costantemente messo in guardia sulle condizioni allarmanti e in via di deterioramento sul campo e sui rischi imposti dalla limitazione degli aiuti umanitari a persone affamate che hanno un disperato bisogno di assistenza", ha aggiunto l'organizzazione.

Per quasi tre mesi Israele ha impedito l'ingresso di qualsiasi tipo di rifornimento all'interno della Striscia, spingendo la popolazione di oltre due milioni di abitanti sull'orlo della carestia.

Il magazzino del Pam conteneva i pochi aiuti umanitari di cui Israele aveva permesso l'ingresso nella Striscia la scorsa settimana e che l'agenzia si stava preparando a distribuire alla popolazione.

I disordini durante gli aiuti distribuita dalla Ghf

Martedì è stato il primo giorno di distribuzione degli aiuti umanitari da parte della Gaza humanitarian foundation (Ghf), l'organizzazione incaricata da Israele e Stati Uniti di gestire in maniera esclusiva la distribuzione di cibo e altri beni essenziali. Oltre ad assicurare una quantità di rifornimenti ampiamente insufficiente, il piano presenta serie problematiche dal punto di vista logistico e del diritto umanitario.

Martedì l'organizzazione ha perso il controllo della folla precipitatasi in uno dei punti di distribuzione aperti a Rafah e l'esercito israeliano ha aperto il fuoco per disperdere le persone.

Le accuse all'Idf per i morti durante i disordini

L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha dichiarato che ritiene che martedì a Gaza siano rimaste ferite 47 persone e che la maggior parte delle vittime è stata causata da colpi d'arma da fuoco "sparati dall'Idf". L'ufficio della Comunicazione del governo di Hamas ha dichiarato che almeno tre persone sono state uccise, una cinquantina ferite e sette persone risultano disperse.

L'Idf sostiene che le truppe hanno sparato "colpi di avvertimento" in aria nell'area esterna al centro ma che non hanno sparato contro le persone. Anche la Ghf ha dichiarato che "non sono stati sparati colpi contro la folla palestinese".

La Gaza humanitarian foundation è stata duramente criticata dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni umanitarie, che si sono rifiutate di lavorare con l'ong.

"Questo nuovo programma è un razionamento basato sulla sorveglianza che legittima una politica di privazione progettuale", ha dichiarato il capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari (Ocha) in Cisgiordania e Gaza John Whittall ai giornalisti durante un incontro con la stampa mercoledì.

"Le Nazioni Unite si sono rifiutate di partecipare a questo schema, avvertendo che è logisticamente inattuabile e che viola i principi umanitari utilizzando gli aiuti come strumento per i più ampi sforzi di Israele di spopolare le aree di Gaza", ha aggiunto.

Palestinesi trasportano cibo e aiuti umanitari forniti dalla Gaza humanitarian foundation da Rafah a Khan Younis, Gaza, 28 maggio 2025
Palestinesi trasportano cibo e aiuti umanitari forniti dalla Gaza humanitarian foundation da Rafah a Khan Younis, Gaza, 28 maggio 2025 Abdel Kareem Hana/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
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