L'esercito polacco ha risposto a manovre sospette di una nave russa vicino a un cavo elettrico che collega Polonia e Svezia. La nave, appartenente alla "flotta ombra" russa, ha fatto rotta verso un porto russo dopo l'intervento militare
Il governo polacco ha reso noto che l'esercito ha dovuto intervenire nel Mar Baltico dopo che una nave russa ha effettuato "manovre sospette" nelle vicinanze di un cavo elettrico che collega la Polonia alla Svezia. Lo ha dichiarato mercoledì il primo ministro polacco, Donald Tusk, rivelando che la nave apparteneva alla cosiddetta "flotta ombra" russa, un gruppo di navi che Mosca gestisce in modo occulto per eludere le sanzioni internazionali.
Tusk ha scritto su X che la nave, sotto le sanzioni occidentali, stava compiendo manovre sospette proprio vicino al cavo sottomarino da 600 megawatt, cruciale per le forniture energetiche tra Polonia e Svezia. Dopo l'intervento dei militari polacchi, la nave ha fatto rotta verso uno dei porti russi.
Secondo le fonti locali, il ministro della Difesa, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, ha spiegato che la situazione è stata monitorata da un volo di pattugliamento che ha allertato la nave russa, mentre la ORP Heweliusz, una nave della marina polacca, è stata inviata per ulteriori indagini.
Precedenti e rischi nel Mar Baltico
Il cavo in questione è fondamentale per la trasmissione di energia a basso costo tra i due Paesi, e la "flotta ombra" russa, composta principalmente da petroliere sotto bandiera sconosciuta, è stata coinvolta in incidenti precedenti legati a danni a cavi sottomarini nel Mar Baltico. Un episodio significativo si è verificato nel dicembre 2024, quando la polizia finlandese ha sequestrato la petroliera Eagle S, sospettata di aver danneggiato un altro cavo sottomarino tra Finlandia ed Estonia.
La reazione della Nato e della Russia
L'incidente ha suscitato preoccupazione a livello internazionale, con la Nato che ha intensificato le operazioni di sicurezza nella regione, a seguito dei danni a infrastrutture strategiche come cavi elettrici e gasdotti, che potrebbero minacciare la stabilità energetica europea. La Russia, da parte sua, non ha commentato l'incidente, ma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Mosca sarebbe pronta a difendere con "tutti i mezzi" la propria flotta ombra nel Mar Baltico, evocando un'ulteriore escalation della tensione.
Il tema della protezione delle navi russe da parte della Russia è stato sollevato di recente, con l'Estonia che ha messo in guardia riguardo alla possibilità di una risposta militare nel caso di ulteriori interferenze con queste navi.
Un contesto di crescente tensione internazionale
Questo incidente sottolinea la crescente preoccupazione per la sicurezza energetica nell'Europa del Nord, in un momento in cui le relazioni tra Russia e Occidente sono sempre più tese, a causa dell'invasione dell'Ucraina e delle sanzioni internazionali. La protezione delle infrastrutture energetiche e il controllo dei cavi sottomarini sono diventati temi cruciali nella geopolitica del Mar Baltico, una delle rotte energetiche più sensibili per l'Europa.