Poco dopo i nuovi attacchi tra India e Pakistan nelle prime ore di sabato, contro basi militare e decine di vittime, il presidente Usa Trump ha annunciato accordo di cessate il fuoco. Le autorità pakistane e indiane hanno confermato: è già effettivo
"Dopo una lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti, sono felice di annunciare che India e Pakistan hanno raggiunto un accordo per un pieno e immediato cessate il fuoco", ha annunciato sabato sui social media il presidente Usa, Donald Trump.
Il segretario di Stato Usa Marco Rubia ha chiarito, con un post su X, che è stato lui stesso assieme al vicepresidente JD Vance ad avere avuto colloqui con alti dirigenti dei due Paesi, a partire dai primi ministri indiano Narendra Modi e pachistano Shehbaz Sharif. Nelle trattative sono stati coinvolti anche i ministri degli Esteri e i capi delle forze armate dei due paesi in conflitto.
"Sono lieto di annunciare che i governi di India e Pakistan hanno concordato un immediato cessate il fuoco e di far partire colloqui su un ampio set di questioni in sito neutrale", ha scritto Rubio.
"Lodiamo - ha continuato - i primi ministri Modi e Sharif per la loro saggezza, prudenza e senso dello Stato nello scegliere la via della pace".
Pakistan e India si sono bombardati a vicenda fino a sabato
La notizia è stata confermata dal ministro degli Esteri del Pakistan, Ishaq Dar. Il Pakistan "si è sempre battuto per la pace e la sicurezza nella regione, senza compromettere la propria sovranità e integrità territoriale", ha scritto Dar in un messaggio su X.
Lo spazio aereo pachistano è stato dunque riaperto. Il Ministero degli Esteri indiano ha affermato che il cessate il fuoco è entrato in vigore alle 17 ora locale (dunque le 1330 in Italia) e che si terranno colloqui più estesi a partire da lunedì.
Sabato, prima degli sviluppi diplomatici, le autorità pakistane avevano denunciato che l'India aveva sparato missili balistici contro tre basi aeree all'interno del Pakistan sabato mattina. Secondo un portavoce militare, la maggior parte di essi era stata intercettata, mentre il governo di Islamabad aveva riferito di 11 civili uccisi nel Kashmir sotto controllo pachistano.
Il portavoce dell'esercito, Ahmad Sharif, aveva dichiarato che i nuovi attacchi costituiscono una "provocazione di altissimo livello".
La tensione tra i due Paesi, che ha visto scontri militari e tregue sin dalla partizione del 1947, è salita alle stelle dopo che il 22 aprile un attacco a Pahalgam, nel Kashmir amministrato dall'India, aveva ucciso 26 persone, soprattutto turisti.
Nuova Delhi aveva incolpato Islamabad di aver "appoggiato l'aggressione", affermazione che il Pakistan aveva respinto con forza.