Non ci sono ancora informazioni su chi abbia compiuto uno dei più gravi attacchi nella regione contesa del Kashmir, costato la vita a ventisei persone
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Il primo ministro indiano Narendra Modi ha interrotto una visita di due giorni in Arabia Saudita ed è tornato a Nuova Delhi dopo che un attentato nella regione contesa del Kashmir ha ucciso almeno 26 persone, la maggior parte delle quali turisti. La sicurezza è stata rafforzata in tutto il territorio e le forze dell'ordine hanno lanciato una caccia all'uomo per rintracciare gli autori di uno degli attacchi più letali che abbiano colpito la regione himalayana nella storia.
Dispiegate migliaia di poliziotti e soldati nel Kashmir
Decine di migliaia di poliziotti e soldati stanno setacciando l'intero Kashmir e hanno eretto posti di blocco, perquisendo auto e, secondo quanto riferito, convocando ex militanti indipendentisti per interrogarli. La polizia ha definito il massacro un "attacco terroristico" e ha puntato il dito proprio contro i movimenti autonomisti, benché per ora non siano giunte rivendicazioni.
I funzionari della nazione asiatica hanno aggiunto che 24 delle persone uccise erano turisti indiani, uno proveniva dal Nepal e un altro era una guida turistica locale. Almeno altre 17 persone sono rimaste ferite.
La condanna di Modi dell'attacco
In un post su X, Modi ha affermato che i responsabili "non saranno risparmiati. Condanno fermamente l'attacco terroristico a Pahalgam, nel Jammu e Kashmir", ha scritto. "Condoglianze a coloro che hanno perso i loro cari. Prego che i feriti si riprendano al più presto. Si sta fornendo tutta l'assistenza possibile alle persone colpite".
Mercoledì il ministro dell'Interno indiano Amit Shah ha partecipato a una cerimonia presso una struttura della polizia, unendosi ai tributi ai turisti uccisi e incontrando le famiglie di alcune vittime. Shah ha promesso di "punire pesantemente i responsabili con le più dure conseguenze".
Successivamente, Shah ha visitato il luogo della strage: un prato a circa 5 km dalla località turistica di Pahalgam. Spesso paragonata alla Svizzera per le sue montagne innevate e le sue foreste di pini, l'area è visitata ogni giorno da centinaia di turisti. Nel frattempo, le forze dell'ordine hanno intensificato le operazioni di ricerca per dare la caccia agli aggressori. Mentre l'esercito indiano ha confermato in un comunicato che i suoi sforzi "sono concentrati per assicurare gli aggressori alla giustizia".
I militari stanno anche utilizzando elicotteri per setacciare l'area montuosa e boscosa alla ricerca di una traccia degli aggressori. L'incidente coincide con la visita in India del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, con il quale il governo di Modi sta cercando di negoziare un accordo che alleggerisca i dazi doganali imposti dall'amministrazione Trump. Questa settimana lo stesso Vance ha avvertito che se l'India e gli Stati Uniti non riusciranno a lavorare insieme, "il XXI secolo potrebbe essere un periodo molto buio per tutta l'umanità".
Divisi per decenni tra India e Pakistan
L'India e il Pakistan amministrano ciascuno parti diverse del Kashmir, ma entrambi rivendicano il territorio nella sua interezza. I militanti della parte del Kashmir controllata dall'India combattono il dominio di Nuova Delhi dal 1989 e molti kashmiri musulmani sostengono l'obiettivo dei ribelli di unire il territorio, sia sotto il dominio pakistano che come Paese indipendente.
Il governo indiano considera i movimenti autonomisti del Kashmir come terroristi sostenuti dal Pakistan, un'affermazione che Islamabad nega. Decine di migliaia di civili, ribelli e forze governative sono stati uccisi nel conflitto. Le organizzazioni che difendono i diritti umani affermano che l'India ha usato tattiche eccessivamente brutali per mantenere il controllo sulla regione, concedendo alle forze armate ampi poteri per arrestare, torturare e giustiziare sommariamente i sospetti.
La revoca dello status di semi-autonomia del Kashmir e la repressione del dissenso
Nel 2019 - alcuni mesi prima che Nuova Delhi revocasse l'autonomia della regione, e limitasse drasticamente il dissenso, le libertà civili e la libertà dei media - un attacco con un'autobomba nel distretto meridionale di Pulwama aveva ucciso almeno 40 paramilitari e ferito altre decine di persone. Negli ultimi anni, però, gli episodi di violenza sono diminuiti nella Valle del Kashmir, storicamente il cuore della ribellione anti-indiana, e i combattimenti tra forze governative e ribelli si sono spostati in aree più remote della regione di Jammu. Ciò nonostante, si sono registrati alcuni attacchi contro gli indù, compresi lavoratori migranti in arrivo da Stati indiani.
Nuova Delhi ha promosso con forza il turismo nel Kashmir come elemento di pace e stabilità e la regione ha attirato milioni di visitatori che volevano ammirare le pendici himalayane e le case galleggianti squisitamente decorate. Il tutto, tuttavia, nel quadro di un ordine mantenuto da posti di blocco, veicoli blindati e soldati di pattuglia onnipresenti. Fino a martedì, i turisti non erano ancora stati mai vittime di episodi di violenza.