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India e Pakistan sull’orlo del conflitto: raid missilistici, accuse incrociate e rischio nucleare

Soldati dell'esercito sorvegliano l'edificio di una moschea danneggiata da un sospetto attacco missilistico indiano nei pressi di Muzaffarabad, capitale del Kashmir controllato dal Pakistan, 7 maggio 2025.
Soldati dell'esercito sorvegliano l'edificio di una moschea danneggiata da un sospetto attacco missilistico indiano nei pressi di Muzaffarabad, capitale del Kashmir controllato dal Pakistan, 7 maggio 2025. Diritti d'autore  M.D. Mughal/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore M.D. Mughal/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Malek Fouda
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L’attacco missilistico dell’India in territorio pakistano riaccende le tensioni tra due potenze nucleari. Islamabad parla di atto di guerra, l’Onu lancia l’allarme: “Il mondo non può permettersi uno scontro India-Pakistan”

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La fragile pace tra India e Pakistan è stata infranta mercoledì mattina, quando l’India ha lanciato una serie di missili su sei località in territorio pakistano.

Secondo quanto annunciato dal portavoce dell'esercito pachistano, tenente generale Ahmed Chaudhry, è salito a oltre 31 il numero dei civili uccisi con decine di feriti in seguito ai 24 attacchi missilistici condotti dall’esercito indiano nelle ultime ore.

Anche l’India ha riportato perdite: secondo fonti ufficiali, almeno 12 persone hanno perso la vita a causa dei bombardamenti pakistani nel Kashmir controllato da Nuova Delhi.

A completare il quadro, l’Associated Press riferisce che i missili lanciati dall’India hanno danneggiato almeno quattro moschee e una clinica medica nelle aree colpite, aumentando la preoccupazione per il deterioramento rapido della situazione umanitaria lungo la Linea di Controllo.

Il governo indiano ha giustificato l’operazione, denominata “Sindoor”, come una risposta chirurgica agli attacchi terroristici avvenuti la scorsa settimana a Pahalgam, nel Kashmir amministrato dall’India, dove hanno perso la vita 26 turisti. Secondo New Delhi, i siti colpiti erano utilizzati da gruppi militanti collegati al Pakistan per pianificare nuove azioni ostili.

Il Pakistan ha definito i raid un “atto di guerra” e promesso una risposta proporzionata. Le forze armate pakistane hanno dichiarato di aver abbattuto cinque aerei indiani e lanciato controffensive attraverso la Linea di Controllo, causando la morte di tre civili nel Kashmir indiano. Una rappresaglia che riapre vecchie ferite e alimenta una spirale di violenza tra due nazioni in possesso di armi nucleari, aggravando i timori della comunità internazionale.

I detriti di un aereo giacciono nel complesso di una moschea a Pampore nel distretto di Pulwama del Kashmir controllato dall'India, mercoledì 7 maggio 2025
I detriti di un aereo giacciono nel complesso di una moschea a Pampore nel distretto di Pulwama del Kashmir controllato dall'India, mercoledì 7 maggio 2025 Dar Yasin/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.

La diplomazia in stallo: l’Onu chiede moderazione

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation in atto, esortando India e Pakistan a esercitare la massima moderazione militare per evitare una catastrofe regionale.

"Il mondo non può permettersi un confronto militare tra India e Pakistan", ha dichiarato il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. La dichiarazione riflette il timore crescente di una destabilizzazione in un’area già attraversata da tensioni religiose, etniche e geopolitiche.

Entrambi i Paesi dispongono di arsenali nucleari dichiarati e di sistemi di lancio balistici avanzati, il che trasforma ogni scambio di artiglieria in un possibile innesco per un conflitto su scala molto più ampia. Le parole del primo pinistro pakistano Shehbaz Sharif, che ha definito gli attacchi indiani “vigliacchi” e il governo indiano “infido”, non lasciano margini a un rapido rientro diplomatico. Islamabad ha convocato una sessione d’emergenza del Comitato di sicurezza nazionale per formulare una risposta politica e militare strutturata.

I soccorritori recuperano un corpo da un edificio danneggiato sul sito di un presunto attacco missilistico indiano, a Muridke, provincia del Punjab, mercoledì 7 maggio 2025
I soccorritori recuperano un corpo da un edificio danneggiato sul sito di un presunto attacco missilistico indiano, a Muridke, provincia del Punjab, mercoledì 7 maggio 2025 K.M. Chaudary/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.

Kashmir, epicentro di una tensione geopolitica persistente

Al centro dello scontro si trova ancora una volta il Kashmir, regione contesa fin dal 1947, divisa tra India, Pakistan e, in parte, Cina. È qui che si incrociano i nazionalismi, le strategie militari e gli interessi economici di due delle potenze emergenti del Sud globale.

Il raid indiano ha preso di mira aree attorno a Kotli e Muridke, dove secondo le autorità indiane si trovavano centri di comando dei miliziani. Ma il bilancio, che include vittime civili e la distruzione di una scuola nella zona indiana del Kashmir, fa crescere l’indignazione pubblica da entrambe le parti.

In Pakistan, le autorità hanno dichiarato lo stato d’emergenza negli ospedali del Kashmir e del Punjab, mentre le scuole sono state chiuse. Anche in India la tensione è palpabile: le forze armate sono state messe in stato d’allerta e la retorica politica si sta rapidamente inasprendo in vista delle prossime elezioni. I leader di entrambi i paesi si trovano ora davanti a un bivio: raffreddare il conflitto o sfruttarlo a fini interni, con conseguenze imprevedibili per la stabilità regionale.

I manifestanti durante una dimostrazione per condannare gli attacchi missilistici indiani, a Hyderabad, in Pakistan, mercoledì 7 maggio 2025
I manifestanti durante una dimostrazione per condannare gli attacchi missilistici indiani, a Hyderabad, in Pakistan, mercoledì 7 maggio 2025 Pervez Masih/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.

Equilibrio nucleare e deterrenza

La rivalità tra India e Pakistan non è soltanto una questione di confini, religione o terrorismo. È soprattutto un gioco di potenza in un’area sensibile agli equilibri tra Occidente, Cina e Russia. Entrambi i paesi possiedono arsenali nucleari, stimati rispettivamente in circa 160 testate ciascuno, e piattaforme di lancio avanzate. Secondo gli analisti militari, il rischio di un’escalation nucleare rimane remoto, ma concreto: un errore di calcolo, un incidente tecnico o una reazione eccessiva potrebbe scatenare una guerra con conseguenze globali.

In un contesto di crescente competizione tra potenze mondiali, il conflitto indo-pakistano può essere sfruttato da attori esterni per rafforzare alleanze o destabilizzare aree chiave. L’India, alleata di fatto degli Stati Uniti nella strategia Indo-Pacifica, e il Pakistan, vicino strategico della Cina, rappresentano due poli opposti di una scacchiera che va ben oltre il Kashmir. Ogni colpo di mortaio o missile lanciato nella regione ha eco a Washington, Pechino e Mosca.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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